mercoledì 18 febbraio 2009
Ancora disordini all'interno del Centro di identificazione ed espulsione, dove si sono verificati scontri tra le forze dell'ordine e un folto gruppo di immigrati. Un incendio è divampato in una delle palazzine, devastandola. Molti gli immigrati e gli agenti ricoverati al Poliambulatorio per intossicazione.
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Tensione all'interno del centro di dentificazione ed espulsione di Lampedusa dove si sono verificati scontri tra le forze dell'ordine e un folto gruppo di immigrati. Un incendio è divampato in una delle strutture interne al Cie e secondo quanto si è appreso ci sarebbero alcuni immigrati ricoverati al Poliambulatorio perché intossicati. Anche un vigile del fuoco è stato ricoverato per le stesse ragioni: stava cercando di domare l'incendio insieme ad altri 40 vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale di Lampedusa.L'incendio è comunque rimasto sotto controllo. Le fiamme hanno interamente distrutto una palazzina, mentre altre due, tra cui quella che ospita la mensa, sono state danneggiate.Le forze dell'ordine avrebbero anche utilizzato lacrimogeni per riportare la situazione alla calma. Ci sarebbero dei contusi sia tra i migranti sia tra le forze dell'ordine. Gli incidenti sarebbero scoppiati per protestare contro il rimpatrio ieri di 107 di tunisini. Almeno trecento migranti fanno lo sciopero della fame. L'incendio all'interno del Cie sarebbe stato appiccato dagli stessi immigrati e una colonna di fumo è chiaramente visibile anche dall'esterno del centro. Le fiamme sarebbero state fatte divampare dopo che alcuni tunisini avevano tentato senza successo la fuga. Lo sfogo e all'allarme del sindaco De Rubeis. "Stasera stessa emetterò un'ordinanza per vietare l'uso dell'acqua piovana per uso alimentare. La nube tossica che si è sprigionata dall'incendio dei pannelli coibentati del centro di identificazione di Lampedusa sta raggiungendo il paese. Le fiamme sono alte sette metri". A dirlo è il sindaco di Lampedusa (Agrigento), Bernardino De Rubeis, dopo l'incendio scoppiato nel centro di contrada Imbriacola. I vigili del fuoco sono riusciti a circoscrivere le fiamme, che hanno completamente distrutto, però, la palazzina centrale, e ad impedire che il rogo si propagasse. "Ci sono già degli intossicati tra i poliziotti e i vigili del fuoco, e forse anche tra i migranti - prosegue il primo cittadino -. Spero non ci siano anche dei morti. In mattinata sono scoppiati dei tafferugli tra i clandestini e i poliziotti - racconta -. Mi hanno detto che sono stati usati anche dei lacrimogeni. I migranti sono esasperati e pronti a tutto. Da dicembre sono prigionieri della struttura. È una situazione che mette in serio rischio l'ordine pubblico". "È vergognoso quanto sta accadendo - ha continuato il sindaco -. Il Centro deve essere chiuso. È il segno del fallimento di questo governo e ora Berlusconi rimuova Maroni. Non è più possibile giocare sulla pelle dei lampedusani e degli immigrati. Il governo si vergogni". L'Unhcr: «Evacuare immediatamente tutti i migranti». "Evacuare immediatamente tutti i migranti e gli operatori che si trovano nella struttura di Lampedusa in modo da evitare intossicazioni e ustioni". È quanto chiede l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati che sta seguendo la rivolta scoppiata all'interno del Centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa. L'Unhcr è in contatto con il Viminale a cui ha chiesto di intervenire al più presto per evitare il peggio. "Ci risulta - dice la portavoce Laura Boldrini - che i migranti siano all'interno dei locali del centro, che è coperto da una nuvola di fumo, e dunque bisogna agire immediatamente per evitare ripercussioni sulla salute".
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