giovedì 29 giugno 2023
La Regione: vediamo. I tassisti: aumentare le corse della metropolitana
Viaggiatori in attesa del taxi alla stazione centrale di Milano

Viaggiatori in attesa del taxi alla stazione centrale di Milano - Fotogramma

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La Regione Lombardia prende tempo sul problema dei taxi introvabili in città. Una situazione in continuo peggioramento - basta fare un giro davanti alle stazioni o provare a prenotarne uno nel fine settimana - che ha spinto il sindaco Giuseppe Sala a chiedere un aumento delle licenze, almeno un migliaio in più, alla Regione cui spetta autorizzarne di nuove. Ieri il governatore Attilio Fontana ha replicato a Sala: «Mi mandi la richiesta e poi vedremo - ha dichiarato -. Prima di dare una risposta devo fare anche io un esame di tutti quelli che sono gli elementi che lui ha a disposizione. Non so se è un numero equo», ha aggiunto riferendosi al dato delle mille licenze richieste da Sala, «ma se lo dice è perché avrà fatto le sue valutazioni e quindi penso di sì». Anche l’assessore regionale alla Mobilità, Franco Lucente è intervenuto sul tema, dichiarando che la Regione Lombardia «è disponibile a dar vita ad un tavolo di confronto con il Comune di Milano, le associazioni di categoria e gli enti preposti per analizzare le criticità e trovare soluzioni condivise in merito alla questione taxi. Comprendo le problematiche evidenziate dal sindaco Sala. Esistono soluzioni alternative che andrebbero perseguite con maggior decisione, come estendere la doppia guida ad una persona di fiducia dei tassisti, oltre che ad un familiare. Di tematiche come la valorizzazione delle risorse già in organico, la razionalizzazione degli orari del servizio, di una miglior gestione del personale e di altre soluzioni se ne può parlare, insieme agli attori principali, vale a dire i tassisti».
Eppure di “soluzioni alternative” ne aveva già parlato martedì lo stesso Sala: il Comune ha riaperto il bando per le doppie guide, ma ha ricevuto finora solo un centinaio di richieste, un numero insufficiente per la città. E sull’altra opzione invocata dai rappresentanti di categoria dei tassisti, ovvero di prolungare l’orario delle metropolitane oltre la mezzanotte, Sala ha ricordato di quando era stato direttore generale nella giunta Moratti tra 2009 e 2010 e fece un test per verificare l’efficacia del servizio metropolitano, aumentando di un’ora l’apertura la sera e nei fine settimana. «Fu estremamente deludente – ha raccontato – perché i numeri erano stati molto bassi e non valeva in termini di costi-benefici. Tuttavia si può anche rifare, ma noi conosciamo i livelli di utilizzo della metropolitana, e sul trasporto pubblico i biglietti e gli abbonamenti portano a casa il 45% del costo. Quindi, se lo sforzo deve essere solo locale, è dura, ma se ci dovesse essere una mano da Roma il quadro potrebbe cambiare». E ha concluso spiegando che, a 13 anni dalla sua precedente esperienza a Palazzo Marino, Milano «per fortuna non è più quella di allora: il turismo è raddoppiato, è una città che si muove molto di più e non credo che si possa avere nostalgia, nemmeno nell’interesse dei tassisti, per quella che era Milano 15 anni fa».
Da parte dei diretti interessati, infine, non si registrano aperture. Per Emilio Boccalini, vice presidente di Taxiblu 02.4040, «serve un piano decennale sul traffico e la viabilità. Nessuno nega che vi sia un problema ma sulle colpe di questa situazione legata alla reperibilità credo ci sia un 50% di responsabilità a testa tra taxi e Comune. Milano non ha una viabilità degna di una città europea. I dati Atm ci dicono che la velocità commerciale media nelle ore di punta è di circa 7 Km/h rispetto ai 15 Km/h che si toccano nel resto della giornata. È come se si dimezzasse il servizio. E sottolineo che il carico di utenti del servizio pubblico trasportato dai taxi è del 2,3%, il resto oltre il 97%, da Atm. Quindi oltre che scaricare tutte le colpe sui taxi che certo dovranno migliorarsi nel servizio, si deve intervenire aprendo h24 le linee metropolitane, snellendo il traffico e migliorando le percorrenze».
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