martedì 25 febbraio 2014
​Il sindaco Pisapia proclama il lutto cittadino. Si aggrava la posizione dell'uomo che lo ha colpito accusato di tentato omidicio.
COMMENTA E CONDIVIDI
Non ce l'ha fatta Alfredo Famoso, il tassista aggredito domenica scorsa a Milano dopo un diverbio in strada. E' morto all'ospedale Niguarda. Le condizioni dell'uomo, 68 anni, sono apparse gravissime sin da subito. Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha proclamato il lutto cittadino per il giorno in cui si terranno i funerali.
Intanto si aggrava la posizione di Guglielmo Righi, l'uomo fermato ieri con l'accusa di tentato omicidio per aver aggredito il tassista. Secondo i pm con il suo comportamento "ha accettato il rischio e la possibilità di uccidere" quando ha scagliato la confezione di bottiglie d'acqua contro il volto di Famoso. È quanto si è saputo in relazione all'imputazione formulata dalla Procura di Milano. In sostanza, i pm contestano a Righi la volontarietà dell'aggressione nella forma giuridica del cosiddetto dolo eventuale, ossia l'accettazione del rischio e della possibilità "che l'evento si verifichi". Righi dovrebbe essere interrogato domani dal gip di Milano che dovrà decidere sulla convalida del fermo e sulla misura cautelare. Intanto, alcuni testimoni sentiti dagli investigatori, e che si trovavano in macchina in via Morgagni, hanno raccontato di aver sentito una lite verbale tra Righi e Famoso con uno scambio di invettive prima dell'aggressione. Il pm di Milano Maria Teresa Latella, che coordina l'indagine assieme al procuratore aggiunto Alberto Nobili, entro la mattinata inoltrerà la richiesta di convalida del fermo al gip che, dunque, verosimilmente domani interrogherà Righi, che al momento non è stato sentito dagli inquirenti. Secondo i pm, tra l'altro, l'uomo, dopo l'aggressione, si è reso irreperibile e non rintracciabile perché è vero che ha fornito un numero di telefono a un maresciallo della Gdf presente sul luogo dell'aggressione, ma a quel numero non ha mai risposto e l'utenza del cellulare dava come indicazione un'abitazione dove lui non risiedeva più. La difesa del fermato è rappresentata dall'avvocato del Foro di Milano, Margherita Rossi, la quale contattata al telefono ha risposto: "non ho nulla da dire". I primi testimoni ascoltati dagli investigatori hanno spiegato che dopo che l'uomo ha lanciato la confezione di bottiglie d'acqua contro il taxi, che, a suo dire, non aveva rispettato la precedenza delle strisce pedonali, il tassista è sceso e ne è nata una lite tra i due. Poi l'aggressione culminata nel lancio della confezione contro il volto di Famoso.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: