giovedì 26 ottobre 2017
Da tre giorni bambini a casa, anche se la situazione è in via di miglioramento. Ondata di proteste e assemblee dei genitori. Il 31 ottobre il sindaco Meucci incontrerà il ministro Calenda
Le polveri di ferro che si sollevano dall'Ilva col vento

Le polveri di ferro che si sollevano dall'Ilva col vento

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Sortisce il primo effetto sperato – una telefonata dal Ministero dello sviluppo economico e un invito a Roma – la dura presa di posizione del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che ormai tre giorni fa ha chiuso le scuole dell’obbligo del quartiere Tamburi. Da ora in poi l’obbligo sarà quello di stare a casa ogni qualvolta l’Arpa Puglia, l’Agenzia regionale di Protezione Ambientale, segnalerà i “wind day”, i giorni di vento forte che dall’Ilva, il più grande siderurgico d’Europa, trasporta in città il minerale di ferro conservato a cielo aperto. Nubi di polvere rossa che avvolgono e si depositano su ogni cosa, che rendono l’aria irrespirabile. Giorni in cui a Taranto bisogna stare chiusi in casa, perché fuori tira veleno.

«Ho ricevuto la telefonata del ministro Carlo Calenda – spiega Melucci – che si è detto disponibile a parlarmi a margine dell’incontro del prossimo 31 ottobre con i sindacati e la nuova proprietà dell’Ilva. Ho accettato l’invito che risponde esattamente alle esigenze da me avanzate dall’inizio: massima collaborazione da parte dell’amministrazione comunale se accompagnata da altrettanta massima condivisione, partecipazione e coinvolgimento nel processo decisionale sul delicatissimo tema Ilva».

Prima il gioco, ora lo studio

Dal 2012, con il sequestro del siderurgico per disastro ambientale, ci sono prescrizioni sulla copertura dei parchi minerari. La cordata AmInvestco, nel cronoprogramma previsto dal piano ambientale, scrive che ottempererà entro il 2023: un annuncio che ha suscitato polemiche ed indignazione della città, degli ambientalisti, dei sindacati. Intanto però, dopo l’ordinanza del primo cittadino che negava persino il diritto al gioco, vietando ai bambini di intrattenersi nelle aree verdi per via del deposito di polveri dannose, arriva quella che nega un altro diritto sacrosanto, quello allo studio. Un diritto che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva ribadito forte, inaugurando l’anno scolastico proprio a Taranto, in una scuola di periferia a pochi chilometri da quelle che per il minerale restano chiuse.

Fonti vicine all’azienda, in amministrazione straordinaria, precisano che questi anni di standby sono serviti per le procedure amministrative e per la caratterizzazione necessaria alla realizzazione del progetto di copertura, sposato dalla nuova cordata di acquirenti di AmInvestco. Intanto però il sindaco Melucci ed il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, hanno deciso di impugnare davanti al Tar il decreto del presidente del Consiglio dei ministri sul nuovo piano ambientale di Ilva. Dal primo incontro con Calenda si chiarirà se ci sarà una marcia indietro. E mentre la questione si sposta a Roma, i bambini del quartiere Tamburi si riversano in strada, per giocare a calcio. Un giorno di festa inaspettata. A loro nessuno ha spiegato il motivo.

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