giovedì 8 ottobre 2020
L'ambasciata del Paese asiatico presso la Santa Sede, grazie all'elemosiniere del Papa, Caritas Roma e Fondazione buddista Tzu Chi, ha offerto un pasto tradizionale e beni primari ai clochard
L'elemosiniere ringrazia il popolo di Taiwan per i doni ricevuti

L'elemosiniere ringrazia il popolo di Taiwan per i doni ricevuti - Ambasciata Taiwan presso la Santa Sede

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Fare festa, insieme ai clochard di Roma. Invitandoli ad una cena taiwanese e regalando loro beni di prima necessità per nutrirsi e ripararsi dal freddo. Questo il modo nuovo scelto dall’ambasciata della Repubblica di Cina (Taiwan) presso la Santa Sede per festeggiare la 109ma Festa nazionale insieme all’Elemosiniere del Papa, a Caritas Roma e alla Fondazione Buddista Tzu Chi, rispondendo attivamente alle encicliche di Papa Francesco “Fratelli tutti” e “Laudato sì”.

Grazie infatti all’aiuto dell’elemosiniere, cardinale Konrad Krajewski, l’ambasciata ha invitato quei membri della famiglia umana che sono «relegati nelle retrovie e diventano ombre» a condividere un tradizionale pasto taiwanese all’interno di Palazzo Migliori oggi 8 ottobre, abbracciando virtualmente l'intera umanità sofferente, nella speranza di restituire loro la dignità di esseri umani e consegnandogli i sacchi a pelo fabbricati a Taiwan per fornire calore e comfort a coloro che vivono per strada. Mentre un’iniziativa congiunta con Caritas Roma, il 7 ottobre presso la Casa Santa Giacinta di Caritas Roma, ha permesso la distribuzione di scatolette di tonno e di coperte ecologiche offerte ai bisognosi dalla Fondazione Buddista Tzu Chi (realizzate a Taiwan da bottiglie di plastica riciclate al 100%, riflettendo così lo spirito dell’enciclica Laudato sì di Papa Francesco) per soddisfare le necessità più elementari e fornire un qualche sostegno.

L'ambasciatore Lee mentre serve i pasti alla mensa Caritas di Roma

L'ambasciatore Lee mentre serve i pasti alla mensa Caritas di Roma - Ambasciata Taiwan presso la Santa Sede

L’ambasciatore Matthew S.M. Lee, ha sottolineato essere un onore condividere con i fratelli e le sorelle in difficoltà lo spirito della festa nazionale, nonché i valori di inclusione, di ospitalità e di amicizia abbracciati da Taiwan. L’ambasciata, infatti, desiderava mettere in pratica l’incoraggiamento del Papa in “Fratelli tutti” in materia di fraternità, e promuovere la cooperazione e gli scambi interreligiosi al fine di inviare gli aiuti umanitari laddove sono più necessari. Fin dallo scoppio della pandemia di Covid-19 in Italia, l’ambasciata ha fornito apparecchiature mediche e dispositivi di protezione individuale fabbricati a Taiwan difficili da reperire a svariate istituzioni vaticane, ordini religiosi e ospedali cattolici al fine di raccogliere l’appello alla solidarietà lanciato da papa Francesco.


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