lunedì 31 ottobre 2011
​"Preoccupato per i tagli all'editoria": il presidente della Repubblica fa suo l'appello dei direttori di testate non profit, politiche, cooperative e di idee che sono insorti contro la decisione dell'esecutivo di decurtare il fondo dell'editoria, e fa sapere che chiederà al governo di riconsiderare la sua scelta.
«Non si spengano quelle voci vere e libere»
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"Preoccupato per i tagli all'editoria": il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fa suo l'appello dei direttori di testate no profit, politiche e cooperative che sono insorti contro la decisione dell'esecutivo di decurtare il fondo dell'editoria, e fa sapere che chiederà al governo di riconsiderare la sua scelta.Rispondendo ad una lettera aperta indirizzatagli da 64 direttori di testate di partito, cooperative Mediacoop, di idee e non profit e della Fisc (la Federazione italiana settimanali cattolici) - da Europa a Liberazione, dal Secolo d'Italia all'Unità, da Avvenire al Manifesto e al Riformista - il Capo dello Stato spiega di "condividere la preoccupazione per i rischi che ne potrebbero derivare di mortificazione del pluralismo dell'informazione"."Ho letto con attenzione la vostra lettera e mi rendo ben conto dell'importanza degli argomenti che mi avete illustrato in polemica con l'annunciato taglio 'linearè al fondo per l'editoria", scrive Napolitano in riferimento alla missiva pubblicata domenica su diversi quotidiani. "Condivido - prosegue - la preoccupazione per i rischi che ne potrebbero derivare di mortificazione del pluralismo dell'informazione. E non mancherò di manifestare questo mio punto di vista al governo". "Ho, nello stesso tempo, trovato - continua il Capo del Stato nella sua risposta pubblicata sul sito del Quirinale - altamente apprezzabile, nella vostra lettera, la sensibilità per l'urgenza di 'un'opera di bonificà in questo settore e la disponibilità 'a proporre ulteriori criteri per consentire da un lato risparmi e dall'altro una più rigorosa selezione nell'accesso alle risorsè". "Credo - conclude il presidente della Repubblica - che quanto più darete seguito concreto a questi vostri intendimenti, tanto più ne guadagnerà in efficacia la sollecitazione, che faccio mia, per una riconsiderazione delle decisioni del governo".Secondo il segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, l'invito di Napolitano al governo "è di eccezionale rilevanza e conferma quanto sia prezioso il pluralismo come bene immateriale che merita il sostegno dello Stato, affinchè anche le voci non meramente commerciali possano animare il circuito dell'informazione e delle idee. Il governo non può sottrarsi al dovere di una risposta".La risposta del Capo dello Stato, fanno notare il senatore Pd Vincenzo Vita e il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti "è di grandissima importanza. E ridà qualche speranza di fronte a una situazione drammatica". Anche il Comitato per la libertà e il diritto all'informazione "ringrazia Napolitano per la straordinaria sensibilità che ancora una volta dimostra per il pluralismo informativo". Plauso alle parole diNapolitano anche da Roberto Rao, deputato Udc e capogruppo centrista in commissione di Vigilanza Rai che rileva: "Anche alla luce della lettera inviata dal Presidente della Repubblica, è arrivato il momento che il governo si decida a rivedere le sue scelte per salvaguardare le testate che meritano anzichè i soliti noti, attuando una più rigida definizione dei criteri per l'accesso alle risorse".
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