martedì 23 febbraio 2016
Il procuratore di Lecce: «È stata una fuga in avanti» d’infrazione. Le indagini vanno avanti. «Anche la procedura d’infrazione dell’Ue – aggiunge il magistrato – si fonda su dati inesatti» IL VIDEO
Xylella, «Tagliare gli ulivi? Inutile»
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I pesticidi, come minimo, non fanno bene. «E questo è sicuramente così», annota subito Cataldo Motta, che guida la Procura di Lecce, la quale a sua volta sta indagando sul-l’Affaire Xylellain Salento: «Fra l’altro – va avanti – pare accertato, al di là della Xylella, che le difese immunitarie degli ulivi siano state ridotte o annullate dall’uso massiccio di pesticidi».
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Procuratore, tagliare e appunto spargere pesticidi, come si era iniziato a fare... Non serve. Quindi? È stata una fuga in avanti? Sì, è stata una fuga in avanti. Sembra accertato che lo sradicamento degli alberi non è soluzione utile. Per altro, le piante degli agricoltori che le hanno potate abbondantemente e riempite d’acqua, si sono riprese. Cioè, chi ha messo in pratica le famose 'buone pratiche agricole'? Esattamente. Le buone pratiche si sono perse: l’aggravante alla situazione di molti uliveti è il terreno abbandonato. Adesso come procederete nell’inchiesta? Bisogna verificare con maggiore precisione, credo ancor prima di svolgere altri accertamenti, l’aspetto scientifico di quanto accade. Che poi è il nodo vero della questione. L’Ue intanto preme e ha aperto una procedura L’Unione europea è l’ostacolo più grosso. Ue che, nella vostra ordinanza di sequestro degli ulivi, scrivete esser stata raggirata. Non raggirata, possono esserle stati forniti dati inesatti, così la procedura d’infrazione potrebbe essere basata su questi elementi di mancata conoscenza compiuta della vicenda e della situazione. A proposito, il nostro governo collabora o magari sta dando la sensazione d’essersi messo di traverso? Collaboriamo reciprocamente, direi. Abbiamo avuto un incontro, secondo me molto costruttivo, col ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. Mi pare ci sia disponibilità piena a rendersi portatori anche in Europa di quelle che sono le attività d’indagine. La malattia intanto viene un po’ troppo spesso chiamata Xylella e non è corretto. Si chiama infatti 'Codiro' ('Complesso del disseccamento rapido degli ulivi', ndr) e non si chiama 'Xylella'. Che poi possa esserci un ruolo determinante del batterio o solo concorrente è un aspetto da approfondire. Tuttavia i risultati delle perizie parlano chiaro su quanto è saltato fuori. Abbiamo trovato alberi rigogliosi affetti da Xylella e alberi con disseccamento senza quel batterio. Abbiamo trovato uliveti confinanti con situazioni diverse. Nessuno, Procuratore, ha mai provato a mettervi i bastoni fra le ruote? No. Tenga conto che l’autorità giudiziaria, e il pubblico ministero in particolare, è abituata ad avere i bastoni fra le ruote. Non sono indagini che fanno piacere. Voi andate avanti? Noi andiamo avanti, le indagini penali sono sganciate da qualsiasi altro aspetto. Adesso secondo me è abbastanza urgente e necessario disporre una seconda consulenza che sciolga i dubbi che sono stati posti con la prima.
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