giovedì 21 luglio 2011
L'ufficio di presidenza dell'Aula ha approvato un piano triennale di "austerity" proposto da Fini. Ora dovrà essere recepito dal Bilancio interno.
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Primo segnale concreto per chi si attendeva un ridimensionamento dei costi della politica. L'ufficio di presidenza della Camera ha approvato il piano proposto dal presidente Gianfranco Fini, che prevede tagli nel triennio per 110 milioni di euro al bilancio interno. Il piano, che sarà illustrato da Fini durante la Cerimonia del Ventaglio, ha avuto il voto favorevole di tutti i componenti ad eccezione di Mimmo Lucà (Pd), che si è astenuto. Lucà ha spiegato ai cronisti il motivo del suo mancato assenso che lo ha portato ad astenersi: "non sono d'accordo sull'ultima norma del piano, quella che prevede una riduzione del trattamento economico per i nuovi assunti. In realtà c'è un blocco del turn over, quindi di nuovi assunti non ce ne saranno. Piuttosto - ha aggiunto - sarebbe stato meglio prevedere che nei rinnovi contrattuali di tutti i dipendenti ci fosse un ancoraggio agli standard retributivi europei", come prevede il primo articolo della manovra approvata la scorsa settimana. Il Piano approvato dall'Ufficio di Presidenza, per diventare effettivo, dovrà essere recepito dal Bilancio interno della Camera, che verrà discusso in aula la prima settimana di agosto.
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