giovedì 13 febbraio 2014
​La tragedia risale al 20 novembre del 2012. I media parlarono di bullismo e violenza morale omofobica. Ma l'inchiesta ha concluso che in realtà lo studente la fece finita in seguito a una delusione d'amore con una ragazza, che lo aveva mandato in depressione.
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Nessun caso di omofobia o di bullismo: il ragazzo “dai pantaloni rosa”, come venne definito allora nelle cronache dei media, che si tolse la vita il 20 novembre 2012 a Roma fu spinto al gesto da una delusione d’amore per una ragazza, una sua compagna di scuola. È questo quanto emerge dall’inchiesta della procura che ha chiesto l’archiviazione del procedimento. Le indagini hanno sgomberato le ipotesi sul movente omofobico del suicidio: il ragazzino, che non era omosessuale, non è mai stato fatto oggetto di scherno o persecuzione da parte dei compagni.
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