mercoledì 4 marzo 2009
Non combaciano le tracce del Dna sulle sigarette, le impronte e l'identikit. Ipotesi di un terzo uomo coperto dal romeno reo confesso e accusatore del connazionale Karol Racz.
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I test del Dna non combaciano con i campioni prelevati ai due arrestati, i romeni Alexandru Isztoika Loyos e Karol Racz, per lo stupro compiuto su una quindicenne due settimane fa al Parco della Caffarella, a Roma. Lo dicono fonti legali e lo confermano fonti investigative, che ricordano però come ci siano altri dati di indagine a supporto dell'arresto, oltre alla confessione piena fornita da Loyos, la notte dell'arresto, fra il 17 e il 18 febbraio.Le fonti aggiungono, però, che sia i dati dei test che l'identikit fornito dalla vittima, fanno ritenere agli investigatori che debba essere ancora rintracciato un terzo uomo che potrebbe aver preso parte all'aggressione.Nei prossimi giorni è intanto attesa la decisione del gip di Roma sulla detenzione dei due romeni, dopo gli esiti dei test che li scagionano
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