mercoledì 5 maggio 2010
L'ex governatore della Regione Lazio, con altre sette persone, è stato condannato nell'ambito del procedimento riguardante l'incursione nella banca dati dell'anagrafe del Comune e all'attività di spionaggio compiuta ai danni di Alternativa Sociale - il movimento di Alessandra Mussolini - prime delle elezioni regionali del 2005. Una persona è stata invece assolta.
COMMENTA E CONDIVIDI
L'ex governatore della Regione Lazio, Francesco Storace, è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione nell'ambito del processo del cosiddetto Laziogate. La sentenza è stata letta questa mattina dal giudice monocratico Maria Buonaventura, della quarta sezione del Tribunale di Roma. Anche altre sette persone, tra cui Nicolò Accame, ex portavoce di Storace, sono state condannate nell'ambito del procedimento riguardante l'incursione nella banca dati dell'anagrafe del Comune e all'attività di spionaggio compiuta ai danni di Alternativa Sociale - il movimento di Alessandra Mussolini - prime delle elezioni regionali del 2005. Una persona è stata invece assolta.«È una vicenda sconcertante, che mi ha causato sofferenze indicibili. Sono basito dallo stato della nostra giustizia: temevo la condanna ma speravo nell'assoluzione». Lo ha detto il leader de La Destra Francesco Storace nel corso di una conferenza stampa convocata dopo la sua condanna nell'ambito dell'inchiesta Laziogate. «Sono molto scosso - ha aggiunto - avevo sperato che esistesse una giustizia. Mi chiedo se sia giusta una condanna del genere che ferisce. La mia comunità e la mia famiglia nonmeritano questo. Probabilmente - ha proseguito Storace - ha ragione quel mio amico che dice che non si poteva assolvere chi è stato costretto a dimettersi da ministro. Se fossi stato assolto - ha spiegato - qualcuno sarebbe stato chiamato a pagare il conto delle mie dimissioni da ministro».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: