venerdì 24 agosto 2012
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Il valore delle aree turistiche si misura anche sulla lealtà degli ospiti, sostengono gli esperti. Rimini, Riccione e in generale la riviera romagnola sono dunque in pole position: un recente sondaggio di Trademark Italia, istituto specializzato nelle analisi dei mercati turistici, attribuisce a queste località una fedeltà vicina, in alcuni casi, al 70 per cento. Per due turisti su tre, insomma, stessa spiaggia, stesso mare, e soprattutto, stesso albergo. Una terra ricca di stereotipi: il turismo fai da te, la terra dell’ospitalità, il divertimento per tutte le tasche, le attrazioni senza età. Luoghi comuni in gran parte veritieri, come sostiene lo scrittore e antropologo Eraldo Baldini: e sono questi che fanno la differenza in fatto di vacanza. «Il modello romagnolo ha dell’incredibile. – assicura l’esperto di marketing turistico Giancarlo Dall’Ara – L’albergatore tratta veramente il turista come uno di famiglia» Si legge su un depliant di Viserbella: «Entrerete ospiti uscirete amici», e in effetti funziona proprio così. La rete di legami nati in estate si rafforza in inverno tra auguri di Natale, congratulazioni per nascite e matrimoni, persino le condoglianze.«Il modello va aggiornato e reinventato, ma la riviera non deve buttare a mare la sua autenticità, la gestione familiare, la piadina. Invece di perder tempo a copiare modelli spagnoli o americani, Rimini & Co farebbero bene a tenersi stretta quella proposta, unica, originale e irripetibile che li caratterizza». A Rimini è nata l’industria turistica di massa italiana (il primo stabilimento balneare è del 1843), Rimini resta – nonostante la crisi morda anche sulla battigia – la capitale della vacanza estiva. E Riccione è ancora una fucina di tendenze giovanili. In tutta la riviera si alternano senza sosta 5.000 alberghi, 1.500 stabilimenti balneari, 140.000 ombrelloni per oltre 600.000 posti letto. Tra la calca e un’indefinita voglia di svagarsi, le opportunità sono infinite e tutte a portata di mano. Eppure le belle occasioni per uscire dall’omogeneità non mancano. Accompagnare il sorgere del sole a Cesenatico risveglia una piacevole nostalgia dell’immensità del mare. Sulla spiaggia libera di Riminiterme capita non di rado di albeggiare in compagnia di un concerto ma si può pregare le lodi mattutine in un paio di stabilimenti a Bellaria e Riccione. Più tardi la spiaggia diventa un immenso parco: risveglio muscolare, ginnastica in acqua, balli di gruppo, animazione per bambini, tornei di beach tennis, a Torre Pedrera si cimentano pure nel nordic walking. In controtendenza la biblioteca di Cesenatico, che recapita il volume scelto direttamente in brandina. Sotto il liquido azzurro poi c’è un altro mondo. Faustolo Rambelli, a Marina di Ravenna, è un nome di spicco della subacquea italiana. «I fondali non sono quelli di altre località italiane, ma la vita che si incontra sotto la superficie merita un’immersione». La gastronomia è l’altro cavallo di battaglia di questa terra, patria di grandi chef (Artusi è il re dei cuochi italiani) e presidio di buongustai. La cucina "grassa", campagnola e marinara, gravita attorno alla piadina, il cibo "nazionale". Nelle sue numerose varianti resta sempre quella fragrante cantata da Giovanni Pascoli, da provare almeno una volta nei caratteristici chioschi a strisce verticali lungo la via Emilia. Per taluni l’obiettivo è strizzare il tempo, divorarlo, con voracità. In altre parole: non dormire mai.La vita notturna qui è tra le più note d’Italia. E sempre più attraente per il turismo russo. Centinaia di metri più in là però il panorama è quello ben più familiare dei parchi tematici. Aquafan, Fiabilandia, Oltremare, Le Navi, Italia in Miniatura e Mirabilandia garantiscono una giocosa alternativa rispetto allo scontato rimbalzo tra spiaggia e discoteca. E se Marina di Ravenna e la Darsena di Rimini sono porti sicuri per barche importanti, un centinaio di motonavi ogni giorno portano al largo i turisti con musica e pranzo a bordo. Fino a qualche anno fa, c’erano solo il liscio e Romagna mia di Secondo Casadei, oggi merengue e pop sono concessioni alla modernità. L’incantevole tramonto nell’insenatura di Gabicce, riconcilia con qualsiasi ritmo. Rimini è la Romana che non ti aspetti: anche in infradito in pochi minuti incontri Anfiteatro, Ponte di Tiberio, Arco di Augusto, Domus del Chirurgo. E il duomo, capolavoro del Rinascimento, con lo straordinario Crocifisso giottesco. La casa delle farfalle di Cervia, la Santarcangelo dei poeti dialettali, Verucchio e la sua civiltà villanoviana, Bertinoro: basta salire per tempo da spiaggia, prendere una doccia rinfrescante ed evitare le giornate di maltempo che trasformano la riviera in un enorme serpentone, per tuffarsi nell’entroterra che dà le spalle alla riviera. Il vocabolario arte, storia e cultura sostituisce spiaggia, mare e sole. Ma in realtà è solo il suo naturale prolungamento.​
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