lunedì 8 maggio 2017
Spreco alimentare, ridurre Tari per aziende che donano cibo
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Ridurre la Tari per le aziende che donano cibo alle associazioni. La proposta è stata lanciata a Milano dal Banco Alimentare nel corso di un incontro su spreco e povertà che ha promosso assieme alla Fondazione Caripo, le università Statale e Iulm . In città, purtroppo, la povertà non accenna a diminuire, come testimoniano le oltre 250 realtà caritative convenzionate con il Banco Alimentare che nel capoluogo lombardo aiutano 54.700 persone in difficoltà. Si stima infatti che, nel giro degli ultimi otto anni, il numero di persone in difficoltà è aumentato del 62%, e in città si contano oltre 11mila minori che non si alimentano a sufficienza. Per questo Marco Lucchini, segretario generale della Fondazione Banco Alimentare, durante un incontro, ha chiesto al Comune l’istituzione di un tavolo di lavoro per arrivare in tempi rapidi all’approvazione di un provvedimento che preveda la riduzione della tassa sui rifiuti per le aziende che donano: “un tassello fondamentale che permetterebbe un sensibile aumento del cibo recuperato e distribuito alle strutture caritative con noi convenzionate. Altre piccole città l'hanno già fatto, Milano non può rimanere indietro”.
Richiesta a cui ha risposto la vice sindaco Anna Scavuzzo, la quale ha fatto sapere che Palazzo Marino “farà propria la richiesta di valutare, all’interno di un tavolo tecnico, le agevolazioni sulla Tari previste dalla legge”. “Anche Papa Francesco ci aveva esortato ad occuparci dei più deboli e della povertà dei bambini ¬– ha aggiunto Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo ¬. Abbiamo lanciato un programma di contrasto alla povertà che sia in grado di aiutare le famiglie a uscire dalla situazione di bisogno: il primo passo è una mappatura che traccerà le diverse situazioni di povertà, anche quelle che oggi faticano ad emergere. In tre anni vogliamo estirpare questa piaga intollerabile, e in questa città c'è anche tanta ricchezza umana che è il momento di manifestarla con un patto per contrastare la povertà”.

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