mercoledì 28 giugno 2023
Un villaggio solidale dedicato al cardinale Carlo Maria Martini e al magistero della fragilità che ha contraddistinto gli ultimi anni dell’arcivescovo e invocato da papa Francesco
"Speranza oltre noi", il villaggio solidale intitolato al cardinale Martini
COMMENTA E CONDIVIDI

Un villaggio solidale dedicato al cardinale Carlo Maria Martini e al magistero della fragilità che ha contraddistinto gli ultimi anni dell’arcivescovo e invocato da papa Francesco. Nell’area di Cascina San Carlo, in via Trasimeno, al quartiere Adriano, a circa 700 metri dalla Casa della carità, ieri è stato dedicato a Martini “Abitiamo il futuro” dentro gli spazi di Son, “Speranza oltre noi”. L’intitolazione è avvenuta dopo una riflessione sulla fragilità di don Damiano Modena, il sacerdote che ha condiviso gli ultimi anni di vita del cardinale deceduto nel 2012. Operativa dallo scorso gennaio con la presenza di alcune famiglie con malati psichici e fisici nel ricorrenza dell’ordinazione sacerdotale di don Virginio Colmegna, tecnicamente la cascina è il primo progetto edilizio di nuova costruzione realizzato a Milano e ispirato alla legge del «Dopo di noi» che consente alle famiglie di disabili di provvedere per tempo al futuro dei figli perché non restino soli.

«Le famiglie di Son - spiega lo stesso don Colmegna, presidente di Son – sono accomunate dalla presenza nel proprio nucleo di figli adulti, con disabilità per i quali si era cominciato a porsi il problema del cosiddetto “Dopo di noi”. Son non è solo l’acronimo di Speranza oltre noi, ma simbolicamente richiama anche il termine figlio in inglese. L’idea è stata di avviare un progetto, che abbiamo chiamato “Abitiamo il futuro”, che realizzasse un villaggio di abitare solidale dove quei figli portatori di disabilità potessero iniziare a sperimentare una vita autonoma pur rimanendo in un contesto famigliare e inseriti in un sistema di relazioni con il quartiere e il territorio».

Il cammino è iniziato nel 2017, una volta individuata Cascina San Carlo come luogo dove far nascere il progetto. Dopo anni di lavoro, tra burocrazia e permessi, bonifica dei terreni, cantiere edilizio, pandemia, lo scorso 24 ottobre il centro è stato inaugurato e, dal gennaio di quest’anno, ha iniziato a essere operativo. A Son sono previsti ulteriori spazi di ospitalità e accoglienza oltre a una sala polivalente per momenti culturali e ricreativi. “Abitiamo il futuro”, infatti, proporrà anche iniziative e occasioni di incontro con l’obiettivo di costruire relazioni tra le famiglie e il territorio. «E a Martini – prosegue don Colmegna – abbiamo dedicato “Abitiamo il futuro” nel suo ricordo e nella preghiera».

L’ex presidente della Casa della Carità, che ieri ha festeggiato 54 anni di consacrazione sacerdotale, chiede aiuto per ampliare il cammino del villaggio solidale dove egli stesso vive.
«Abbiamo bisogno dell’aiuto della Provvidenza e di tanti amici – conclude don Colmegna – per essere promotori di pensiero, di cultura di attenzione verso i più deboli».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: