mercoledì 16 febbraio 2011
COMMENTA E CONDIVIDI
Preoccupato. Per una tendenza ormai dilagante: quella di privilegiare una cultura “virtuale”, basata su idee e desideri di parte, senza considerare il dato empirico, in questo caso quello psicologico e sociale: che i bambini hanno bisogno di due genitori e che la famiglia non è solo “prendersi cura” di qualcuno. Al sociologo Pierpaolo Donati la sentenza della Cassazione non è piaciuta.Che succede, professore?Mi sembra che questa sentenza apra a una deriva inquietante: quella che per essere famiglia, e dare una famiglia a un bambino, basti che ci sia qualcuno che se ne occupi. È il trionfo della logica “assistenziale”: che sia uno solo ad allevare un figlio è il “male minore”.E dunque potrebbe essere chiunque...Esatto. Condivido il timore che questa sentenza possa preparare il terreno alle adozioni a coppie omosessuali. Ma c’è di più.Prego.Ho l’impressione che stia prendendo piede un modo di ragionare per astratti principi, a prescindere dalla realtà. Le scienze psicologiche e sociali hanno dimostrato con innumerevoli ricerche come sia meglio, da punto di vista educativo, che un bambino abbia due genitori. E ci sono molte più coppie disposte ad adottare che bambini presenti negli istituti. Che bisogno c’è, dunque, di adozioni ai single? Se non per soddisfare i loro desideri, ovvio, ma questo non è certo il senso dell’adozione.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: