mercoledì 24 agosto 2016
La macchina della Protezione civile si è messa in moto immeditamente. Offerte di aiuto anche dall'Europa. Al lavoro 20 richiedenti asilo. La Croce Rossa: lasciare libere le strade. Marco Birolini 
Soccorsi immediati, appello a donare il sangue
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Pochi minuti dopo il terremoto la macchina dei soccorsi si è messa in moto. La prima difficoltà da affrontare è legata al territorio montuoso dove si è verificato il sisma: poche le strade di accesso, danneggiate ma per fortuna quasi tutte percorribili. Alcune frane sono già state rimosse. Tra le strade gestite direttamente dall'Anas, si segnala solamente la chiusura totale di due tratti della statale 685 “delle tre valli umbre” tra Norcia e Arquata del Tronto e poi tra Serravalle e Borgo Cerreto. C'è poi anche un restringimento lungo la Salaria tra i km 135 e 141. La Croce Rossa ha lanciato un appello su Twitter a “lasciare libere le strade di accesso alle zone colpite dal sisma, particolarmente la via Salaria, ma anche le linee telefoniche e cellulari per non intralciare i soccorsi". Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha chiesto ai curiosi di tenersi alla larga dalla zona colpita e di "non intasare la Salaria, strada cruciale per i soccorsi". Nei paesi colpiti molte vie di accesso agli edifici danneggiati sono bloccate dalle macerie, i soccorritori hanno iniziato a scavare anche a mani nude per cercare di salvare persone ancora vive. "Il sistema di protezione civile è pienamente efficiente, vi sono difficoltà a raggiungere alcune località ed è stato già attivato il Genio militare. Le prestazioni sanitarie sono assicurate", ha assicurato la Protezione Civile. È stato mobilitato l'Esercito: una componente del 6/o reggimento Genio di Roma, con mezzi speciali, è partita verso le zone colpite dal sisma. Squadre della scuola interforze Nbc di Roma sono in prefettura, a disposizione delle autorità, insieme ad un ufficiale di collegamento. Anche la Ue si è detta “pronta ad aiutare”, e anche la Germania si è detta pronta a fornire supporto. Dall'Abruzzo sono partiti per soccorsi e sopralluoghi 35 tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas). Alcune squadre sono dirette verso le Marche, altre verso la parte interna del Lazio, in particolare verso la provincia di Rieti. Delle squadre fanno parte unità cinofile e medici anestesisti e rianimatori. All'Aquila è operativa la base dell'elisoccorso a Preturo. Facebook ha attivato il suo servizio "Safety check", che consente agli utenti di segnalare che sono in sicurezza in caso di pericolo. Squadre di soccorritori si stanno muovendo da tutta Italia. Due unità cinofile dei vigili del fuoco di Aosta specializzate nella ricerca su macerie sono già partite in elicottero verso il Reatino. Volontari in arrivo anche da Trentino Alto Adige e dalla Lombardia. Dal comando provinciale dei vigili del fuoco di Bergamo la prima colonna mobile è partita attorno alle 7. In azione anche venti richiedenti asilo, quasi tutti nordafricani, ospiti di una struttura gestita dal Gus a Monteprandone (Ascoli Piceno): sono partiti per Amandola, uno dei centri marchigiani colpiti dal terremoto, per aiutare la Protezione civile. L’Avis di Rieti ha lanciato un appello a donare sangue di tutti i gruppi. Ci si può recare all'ospedale de Lellis di Rieti (con documento di identità e codice fiscale). Anche il centro trasfusionale di Roma è stato aperto in via straordinaria. La Cri ha pubblicato un vademecum su cosa fare in caso di terremoto. Tra le indicazioni per chi è al chiuso si raccomanda di cercare riparo e non precipitarsi sulle scale o in ascensore, mentre chi è all'aperto deve recarsi nelle zone di raccolta evitando di usare il telefono e l'automobile.
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