mercoledì 13 settembre 2023
Le accuse di trappole e fango contro il governo non sono nuove. Nell'assemblea di Fdi solo sfiorati i temi della realtà circostante che però incalza e obbliga la premier Meloni a riscattarsi nei fatti
Sindrome dell’assedio, un copione già visto
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Le accuse di «trappole in agguato», di «fango gratuito perfino sui miei familiari» e di «dossieraggi», la replica alle critiche «di familismo», la presunzione di pensare che «diamo fastidio», la constatazione di aver davanti «una partita ancora più dura». Vive su due piani il discorso di ieri di Giorgia Meloni: ineccepibile forse come sermone motivazionale per caricare i suoi Fratelli d’Italia in vista delle sfide della stagione 2023/24 che condurrà il partito alle elezioni europee, risente però dei soliti luoghi comuni abusati da pressoché ogni presidente del Consiglio. Già da diversi predecessori, infatti, si è sentita una litania di parole più o meno simili e questo sminuisce quella carica di dirompente novità che dovrebbe risultare, invece, la cifra stilistica nuova di questo esecutivo di centrodestra. Dopo quasi un anno di attività, era lecito attendersi anche qualcosa in più dei toni da sindrome dell’assedio e da denuncia di quei “poteri forti” - incluso il giornalista Formigli? (addirittura destinatario di una citazione) - che si opporrebbero alle «magnifiche sorti e progressive» del governo a trazione meloniana. Il tutto rafforzato dal clima da “porte chiuse” con cui l’evento si è svolto. Non si tratta del primo governo che pensa di subire attacchi spropositati dalle opposizioni di turno (Meloni e i suoi hanno dimenti-cato cosa dicevano quando quel ruolo era il loro?), né del primo leader che registra attacchi contro la sua cerchia familiare (Renzi docet). È essenziale che questi toni non si tramutino ora in una sorta di “trance da accerchiamento”. La realtà circostante - fra manovra da predisporre, inflazione da contrastare e svariate partite Ue - incalza e non lascia spazio a proclami da vittima di turno. Meloni ne è conscia (le ha citate come sfide). Ed è qui che è attesa al riscatto.

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