mercoledì 9 ottobre 2013
Presentato oggi a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, il testo - composto da 22 articoli - prevede che i primi cittadini abbiano potere decisionale sull'apertura delle sale da gioco. Ora si apre la fase di raccolta firme.
Azzardo, 310 sindaci per una legge quadro
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Un'alleanza tra i sindaci e i cittadini per regolamentare il gioco d'azzardo: nasce da questa mobilitazione la legge quadro di iniziativa popolare, promossa da Terre di Mezzo e Legautonomie. Presentata oggi a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, il testo chiede che i sindaci abbiano potere decisionale sull'apertura delle sale, "proprio perché è compito primo del sindaco la salvaguardia e lo sviluppo del benessere dei propri cittadini".D'altronde il gioco d'azzardo in Italia, spiegano i promotori, "è una piaga sociale in costante ascesa": lo dimostrano i dati che parlano del nostro Paese come il primo in Europa e il terzo nel mondo con i suoi 32 milioni di giocatori (il 54% della popolazione), di cui tre milioni a rischio patologico e 800 mila che già hanno superato quella soglia.Una richiesta di regolamentazione arriva per questo dai sindaci che hanno siglato il Manifesto: oltre 310 Comuni di tutta Italia, pari al 14% della popolazione e italiana, che diventa oltre il 40% in alcune regioni come la Lombardia. Ora per il testo - composto da 22 articoli - si apre la fase di raccolta firme.Nella proposta di legge si chiede, tra le altre cose, la "protezione" delle persone più fragili, di impedire"davvero" ai minorenni di giocare, di regolamentare la pubblicità. E poi ancora: autorizzazione dei sindaci perl'apertura di nuove sale; applicazione del codice delle leggi antimafia; riduzione del numero di sale; cure per i giocatori patologici e l'istituzione di un fondo per la cura, la prevenzione e la riabilitazione finanziato con l'1% del fatturato complessivo del gioco d'azzardo.
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