giovedì 26 maggio 2011
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La sua certezza è già formata quando Silvio Berlusconi si concede a Porta a Porta per la grande performance pre-ballottaggi: «Il governo è ormai alla frutta e sta, per il proprio fallimento, lacerando le componenti di centrodestra». Pier Luigi Bersani è già abbastanza sicuro di sé di prima mattina, e proprio quel cuneo che si è creato tra Pdl e Lega diventa il suo obiettivo. «Il centrodestra non è in grado di offrire in questo momento prospettive di governabilità». Né tra i due alleati la vita di coppia è destinata a durare, secondo l’analisi del leader del Pd, che non crede alla tregua, «perché tra loro si è rotto qualcosa di profondo». Dunque il Pd apre volentieri alla modifica della legge elettorale chiesta dal Carroccio in caso di sconfitta. Ancora di più dopo il rifiuto del premier a rimetterci mano, visto che per il capo del governo il nostro «è il miglior sistema per il Paese». Insomma, potrebbe essere questa la grande occasione per porre fine all’era berlusconiana, secondo il vertice del democratico. E su questa linea le opposizioni si compattano. Unite anche, a sera, sulle repliche al premier.Berlusconi considera solo «tecnicismi difficili da capire anche da parte di chi è ormai nella trincea della politica da tanto tempo» le modifiche alle regole di voto, che dovrebbero superare il bipolarismo. Ma Bersani «per superare questa legge elettorale vergognosa» è disposto a «parlare con tutti». Lo stesso conferma Pier Ferdinando Casini. E ancora una volta Massimo D’Alema si spinge oltre, pronto ogni giorno a rilanciare l’ipotesi di un governo di larghe intese, per fare le riforme necessarie e uscire dall’impasse. Così dunque l’intervento del premier diventa la conferma per le opposizioni che siamo al bivio. «Questo referendum pro o contro il governo non mi piace – spiega il leader dell’Udc – . Ma lo ha chiesto il presidente del Consiglio trasformando una tornata amministrativa in una tornata politica nazionale in modo improprio». Ma, ragiona Casini, «gli italiani hanno bocciato il governo e non credo che valga la pena per Berlusconi prendersela contro i candidati inadeguati. Non è certo colpa della Moratti se c’è una paralisi completa, se una tensione sociale sta montando nel Paese, se al governo si addebita di occuparsi di tutto salvo che dei problemi degli italiani e delle famiglie». Secondo l’ex presidente della Camera, «bisogna riflettere molto sulla tendenza che si sta profilando, anche per questo clima di rissa, di odio. Non è con questa Italia divisa tra due blocchi che si odiano che si può fare il futuro».Né gli attacchi del premier di ieri sera possono rasserenare il clima. Anzi. «Berlusconi offende l’intelligenza dei cittadini – spiega Antonio Di Pietro – . Piuttosto il presidente del Consiglio si renda conto che lui non viene più votato perché gli italiani il cervello ce l’hanno e hanno riflettuto bene sui danni che il suo governo ha provocato al Paese in questi anni».Sconcertati ma anche fiduciosi per quella che pregustano come una vittoria, i democratici sono sferzanti con il capo del governo. Ancora una volta citata durante la trasmissione di Vespa, Rosy Bindi non perdona: «Non è stato gradevole ricevere le sue offese in diretta televisiva, né entrare nelle sue barzellette blasfeme. Ma essere coinvolta nelle sue menzogne e usata per giustificare i suoi comportamenti illeciti è troppo!». La capogruppo al Senato Anna Finocchiaro parla di «un triste comizio tragicomico, peraltro, come sempre, senza alcun contraddittorio. Le sue accuse pesanti, gravi, agghiaccianti contro tutto e tutti rivelano un delirio dovuto all’inesorabile e inarrestabile discesa di un uomo che si sente politicamente fallito e finito».Dalle parole sulla multa dell’Agcom alle riflessioni, non si salva niente per gli avversari del premier. A questo punto si attende il verdetto delle urne. E se D’Alema spera ancora in un passo indietro, già escluso dal presidente del Consiglio, il Nuovo polo è pronto a «sedersi al tavolo», per dirla con il segretario udc Lorenzo Cesa.
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