martedì 27 giugno 2023
Il Suv di Casalpalocco, i 9 morti nel week end: i pericoli della strada restano la prima causa di morte sotto i 30 anni. Troppi i comportamenti irresponsabili secondo la Fondazione Vinci Autoroutes
Milano, viale Monza, 26 giugno: auto investe ciclista, in codice rosso

Milano, viale Monza, 26 giugno: auto investe ciclista, in codice rosso - Fotogramma

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C'è chi si mette al volante dopo avere assunto droghe o troppo alcool. Chi guida anche se ha sonno. Chi si distrae col telefonino, magari addirittura guardando video o film. Lo stillicidio di incidenti mortali delle ultime settimane - la morte di un bimbo di 5 anni il 14 giugno per colpa di un Suv, i nove morti in tutta Italia solo nel fine settimana - conferma, al di là delle cause dei singoli eventi, che c'è ancora poca cultura della sicurezza tra chi si sposta sulle strade. E soprattutto tra i giovani si registra un approccio pericolosamente superficiale confermato dai dati recenti del 13° Barometro Europeo della guida responsabile, realizzato da Ipsos per conto di Fondazione VINCI Autoroutes. La ricerca è stata realizzata intervistando 12.400 persone in 11 paesi europei. Da segnalare che la percentuale dei comportamenti irresponsabili degli italiani alla guida è quasi sempre sopra la media europea.

Troppi i comportamenti a rischio in particolare da parte degli under 35, legati sopratutto all’uso di smartphone (il 23% guarda film o video mentre guida), al consumo di alcool o droghe ( il 17% degli uomini) mentre il 12% degli under 35 si mette al volante in stato di ebbrezza. Per non parlare della stanchezza, troppo sottovalutata e causa di colpi di sonno. Preoccupa che ancora quasi un terzo dei guidatori tra i 16 e i 24 anni non indossi la cintura di sicurezza. Una pessima abitudine nonostante l'allaccio delle cinture sia un requisito per l’esame di guida e molte auto siano dotati di segnalatori acustici, non di rado "zititti" con fibbie di cintura vendute appositamente sul web, o tutorial su Youtube su come disattivare il cicalino.

L'edizione 2023 della ricerca mostra anche che gli automobilisti sono sempre più disinibiti nell’inosservanza delle regole della strada e degli altri utenti: Il 76% degli automobilisti europei utilizza lo smartphone o programma il GPS durante la guida (il 78% degli italiani, dati di seguito evidenziati in corsivo); Il 66% telefona mentre guida (72%); il 42% di questi lo fa regolarmente (48%), con un aumento di 5 punti rispetto al 2018. Sono coinvolte tutte le fasce d'età: il 77% degli under 35 anni (76%) e il 55% degli over 55 (67%) telefona mentre guida. Il 22% dei lavoratori partecipa a riunioni telefoniche di lavoro (24%) mentre è al volante. Di questi, il 40% non ritiene pericolosa questa pratica (32%), anche se il 44% (58%) ha avuto o sfiorato un incidente a causa dell’uso del telefono al volante.

La stragrande maggoranza deli automobilisti (84%) supera il limite di velocità di pochi chilometri orari (81%) e il 18% ha già avuto o sfiorato un incidente a causa della velocità eccessiva o inadatta (20%). Evidenti gli effetti di questi errati comportamenti alla guida, poiché l’84% degli intervistati dichiara di aver avuto paura di comportamenti aggressivi da parte di altri automobilisti, un livello molto alto che non è diminuito dal 2019. «Sebbene gli automobilisti siano consapevoli dei pericoli legati all’uso dello smartphone durante la guida – spiega Bernadette Moreau, Delegata generale della Fondazione VINCI Autoroutes - alla mancanza di sonno o all’uso di alcool o droghe, hanno sempre più difficoltà ad accettare le limitazioni legate alla guida di un veicolo. I giovani, in particolare, cercano un compromesso tra le sollecitazioni della vita sociale e una guida sicura, anche se ciò significa correre dei rischi».

In merito all’uso di alcool, droghe, farmaci, si evidenziano comportamenti meno isolati di quanto sembri, e che riguardano in particolare uomini giovani: Il 7% degli automobilisti europei (8% degli italiani) - e addirittura il 17% degli uomini sotto i 35 anni (21%) - ammette di aver guidato in stato di ebbrezza. L’11% degli automobilisti europei ha già avuto o sfiorato un incidente a causa di un consumo eccessivo di alcool (12% tra gli italiani). Questa percentuale sale al 25% per gli uomini sotto i 35 anni (32%). Il 10% - ma il 20% (26% tra gli italiani) degli uomini sotto i 35 anni - guida dopo aver consumato droghe che possono alterarne la vigilanza. Il 5% (6%) - e il 17% (21%) degli uomini al di sotto dei 35 anni - guida anche dopo aver fumato cannabis o fatto uso di droghe.

Infine, manca ancora una consapevolezza del rischio riferito alla sonnolenza alla guida: solo il 7% (5%) degli automobilisti europei identifica la sonnolenza come una delle principali cause di incidenti stradali mortali in generale, e il 20% (22%) in autostrada. Il 26% (30%) ha già avuto l’impressione di essersi assopito per qualche secondo al volante. Più di un automobilista su 6 (15%, 16% degli italaini) ha già avuto o sfiorato un incidente a causa della sonnolenza. Ed è 3 ore e 12 minuti (3 ore e 15 min.) il tempo medio prima della sosta in un lungo tragitto, ovvero un tempo di guida ben superiore alle 2 ore raccomandate.

Ma dal 13° Barometro della Guida Respnsabile di Fondazione VINCI Autoroutes emerge anche un dato positivo ed interessante relativo all’uso dei veicoli elettrici che, oltre a consentire significativi risparmi energetici, presenta molti vantaggi in termini di sicurezza. Nel 2023,infatti risulta che il 21% degli automobilisti europei dichiara di aver già guidato un veicolo elettrico (20%) e il 6% ne possiede già uno (5%). Per molti automobilisti, soprattutto per i proprietari di questi veicoli, il passaggio dai veicoli a combustione interna a quelli elettrici si è tradotto in una guida più sicura e rilassata. Per il 38% (47% degli italiani) il veicolo elettrico rappresenta uno stile di guida più economico e rilassato (54% dei proprietari, 63%). Il 37% (44%) afferma di essere più attento agli utenti della strada, soprattutto pedoni e ciclisti (54% dei proprietari, 65%); il 28% (26%) fa più pause - obbligatorie per ricaricare l'auto elettrica che in media ha ancora una minore autonomia rispetto ai motori endotermici (41% dei proprietari, 44%) ed, infine, il 23% fa pause più lunghe (36% dei proprietari).

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