lunedì 24 luglio 2017
Preoccupano i livelli del lago di Bracciano, alle porte della Capitale: 1,5 milioni di romani potrebbero rimanere a secco. Sono venti i comuni in provincia di Roma già interessati dalla turnazione.
La situazione del fiume Tevere

La situazione del fiume Tevere

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Con circa due terzi della Penisola che rischiano di rimanere a secco, continua a preoccupare la situazione di Roma. Anche il ministero dell’Ambiente è pronto a un pesante bilancio. Gianluca Galletti ha definito la situazione nella Capitale “critica”, ipotizzando la concessione eventuale dello stato di emergenza da parte della Protezione Civile, su richiesta regionale. E proprio a Roma, una delle ipotesi in campo per far fronte all'emergenza idrica è una turnazione di 8 ore senza acqua ogni giorno per circa un milione e mezzo di romani, una volta che saranno sospesi i prelievi dal lago di Bracciano ordinati dalla Regione Lazio. Sono venti i comuni in provincia di Roma già interessati dalla turnazione dell'acqua. Il razionamento della risorsa idrica predisposto da Acea come misura per fronteggiare la crisi idrica era partito a giugno con 15 comuni ed ora, a quanto si apprende, è arrivato a quota venti.

«Bisogna trovare risorse e soluzioni - ha detto la sindaca Raggi - convocherò oggi la Regione e Acea per un tavolo in Campidoglio per superare qualsiasi tipo di visione politica o strumentalizzazione». Il Governatore del Lazio Zingaretti ha chiesto ad Acea di formalizzare una proposta alternativa al razionamento, mentre un vertice al ministero dell'Ambiente è in agenda tra mercoledì e giovedì.

Sulla questione si è espressa anche l'assessore alla Sostenibilità Ambientale del Comune di Roma, Pinuccia Montanari secondo la quale «per affrontare l'emergenza idrica, la città sta già facendo la sua parte, investendo, dopo decenni, sulla manutenzione delle reti. Ma l'uso razionale dell'acqua è il problema che dobbiamo porci per il futuro. C'è acqua nascosta in ogni atto di consumo. Ad esempio, per produrre una bistecca servono 4mila litri d'acqua e riciclare carta ed altri materiali fa risparmiare acqua nei processi industriali. Infine, anche nelle case si può usare meglio l'acqua con pochi piccoli accorgimenti». Anche per questo Montanari ha diffuso oggi sul suo profilo Facebook un vademecum per una corretta gestione dell'acqua.


Di seguito i dieci consigli del Comune per evitare gli sprechi:

1) Controllare i rubinetti: quelli che perdono possono sprecare dai 4 ai 5mila litri d'acqua l'anno

2) Utilizzare rubinetti con il dispositivo per il risparmio idrico

3) Fare la doccia anziché il bagno: si risprmiano fino a 120 litri per doccia

4) Non lasciare scorrere l'acqua per lavarsi i denti o radersi

5) Adoperare sciaquoni a scarico differenziato

6) Utilizzare il ciclo economico per lavastoviglie e lavatrice

7) Innaffiare le piante di sera

8) Utilizzare impianti di irrigazione a micropioggia e programmabili

9) Innaffiare le piante con acqua riciclata

10) Segnalare perdite e guasti al numero verde 800130335



La mancanza di disponibilità d’acqua preoccupa anche le aziende agricole di tutto il territorio nazionale. Sarebbero 10 le regioni intenzionate a chiedere lo stato di calamità naturale. Secondo la Coldiretti i danni del settore agricolo ammonterebbero a più di due miliardi di euro, mentre la produzione nazionale di latte è crollata del 15%.

Sotto il livello di guardia, come detto, il lago di Bracciano (leggi l'analisi di Antonio Maria Mira), mentre il Lago di Garda è appena al 34,4% di riempimento del volume. Il fiume Po, al Ponte della Becca a Pavia, è a circa 3,5 metri sotto lo zero idrometrico. Circostanze che hanno convinto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ad iniziare le procedure di verifica per concedere lo stato di calamità ed eventualmente ad attivare il Fondo di solidarietà nazionale. Il titolare dei Trasporti e delle Infrastrutture, intanto, si è detto pronto a firmare gli schemi di contratto per assegnare le risorse per l'adeguamento di un centinaio di dighe in base al piano nazionale voluto dallo stesso ministro Graziano Delrio.


Il piano prevede 294 milioni per il miglioramento della sicurezza di 101 dighe a uso irriguo e/o potabile, di cui 79 al sud: questo consentirà di salvaguardare 4,5 miliardi di metri cubi d'acqua (quasi un terzo della risorsa idrica nazionale) e recuperare 1,3 miliardi di metri cubi ora non invasabili.


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