martedì 5 luglio 2022
E’ accaduto in questi giorni nelle stanze dell’Ospedale Molinette. Il cuore nuovo è arrivato dodici ore dopo il matrimonio
Il matrimonio in ospedale di Maurizio e Silvia, genitori di una bimba di pochi mesi

Il matrimonio in ospedale di Maurizio e Silvia, genitori di una bimba di pochi mesi

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Un infarto devastante, la scelta di sposarsi mentre la vita scappa via. Poi, dopo nemmeno un giorno, la vita cambia idea e torna con tutta la forza di un trapianto all’ultimo minuto. E’ accaduto in questi giorni nelle stanze dell’Ospedale Molinette della Città della salute di Torino.

Maurizio ha 47 anni. Tutto bene, tutto normale, una vita come tante accanto alla sua compagna Silvia: hanno avuto una figlia da due mesi e mezzo. E certamente molti progetti da realizzare. Poi la vita cambia idea una prima volta: in giugno un infarto massivo del ventricolo sinistro colpisce Maurizio duramente. Prima c’è un ricovero in un ospedale della provincia di Cuneo, poi il trasferimento d’urgenza nel reparto di Terapia Intensiva post-cardiochirurgica delle Molinette. Maurizio è forte, ma il cuore non regge. Le condizioni cliniche peggiorano, occorre collegare l’uomo ad un sistema di assistenza circolatoria meccanica (ECMO) che lo stabilizza. La strategia funziona bene, ma progressivamente e velocemente arrivano altri problemi legati alla terapia scoagulante del sangue, necessaria per l’ECMO. C’è solo una soluzione e cioè un trapianto di cuore. Da fare subito, con urgenza. Maurizio quindi viene inserito nella lista speciale del Centro Regionale Trapianti del Piemonte. E inizia l’attesa.

Intanto le condizioni peggiorano. Allora Maurizio decide quello che potrebbe essere l’ultimo gesto: sposare Silvia. E lo fa, lì, nel letto d’ospedale, circondato dalle macchine che lo tengono in vita, e dai medici e da tutto il personale che lo assiste. E’ quello che si definisce un matrimonio “in fine vita”, che viene celebrato dall’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Torino in un pomeriggio di qualche giorno fa. Ci sono i palloncini e i cuori rossi illuminati dalla luce del diafanoscopio, che si trova proprio a fianco del suo letto. C’è anche un bouquet speciale in mano alla sposa, fatto con i tappi colorati delle provette dei prelievi di sangue. Ma l’attesa di un cuore nuovo per forza di cose continua.

Poi però, la vita cambia idea un’altra volta: non scappa più via, ma arriva da Napoli con un cuore nuovo, che vola a Torino con un aereo speciale appena dodici ore dopo il matrimonio. A Torino tutto è pronto per il trapianto, l’intervento dura sette ore, fuori dalla sala operatoria Silvia aspetta. Tutto funziona. Il cuore riparte perfettamente, l’ECMO non serve più, il decorso postoperatorio è regolare. Maurizio passa dalla terapia intensiva ad un reparto normale. Certo, non sarà tutto facile. Ma adesso Silvia e Maurizio hanno tutta una vita da vivere davanti a loro.

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