venerdì 28 febbraio 2014
La Scuola di robotica del Sant’Anna di Pisa ha presentato tre automi a servizio degli anziani. Potranno svolgere alcune funzioni essenziali: pulire, fare la spesa, raccogliere i rifiuti.
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«Benvenuti nella Robocasa». Siamo a Peccioli, al secondo piano di u­na palazzina dell’incubatore tec­nologico. Ci guardiamo intorno per capire qual è il gentil signore incaricato di farci da cicerone. Scopriamo che quella voce ma­schile – per la verità un po’ metallica – viene da un robot. Si chiama Doro – si scrive pro­prio così, tutto attaccato – e in futuro po­trebbe rivelarsi un ba­dante … d’oro per un italiano anziano. I ri­cercatori dell’istituto di biorobotica della Scuola superiore Sant’Anna si sono fat­ti aiutare dai pensio­nati del paese per af­finare le capacità di Doro. Con loro hanno lavorato altri ricerca­tori italiani, tedeschi, inglesi, svedesi: sono dodici i partner del progetto. italiani. Con quale risultato? Doro riconosce la voce del­la persona che le è stata affidata. Le ricorda di assumere le medicine. La invita a chia­mare il medico. Può portarle una giacca o un paio di pantaloni da indossare. Raccoglie la spazzatura. Carica la lavatrice (ma non la sca­rica e non stende i panni). Sorregge, con il suo potente braccio, l’anziano che ha difficoltà a deambulare.Non è il solo. Doro ha due cugini. Uno si chia­ma Coro, si occupa del condominio e vigila sulla sicurezza del suo padrone. L’altro por­ta il nome di Oro ed è il robot che tutti vor­rebbero (si fa per dire) per farsi accompa­gnare ai vicini giardini pubblici. Tutti e tre si rendono disponibili anche a fare la spesa. Basta che nonno Gino (nome di fantasia) prenda familiarità faccia partire on-line l’or­dine al vicino supermarket: il primo dispo­nibile tra i tre – Doro, Coro od Oro – provve­derà a ritirare i prodotti richiesti. Anche se do­vrà pagare … qualcun altro, perché i tre so­no incapaci di maneggiare banconote.Possibile? Per adesso i tre robot sono stati te­stati nel piazzale del­l’incubatore. Muover­si in città – ammetto­no i ricercatori – sarà più complicato. Gon­gola Paolo Dario, di­rettore del laborato­rio, un guru della ro­botica (alla sua ombra è cresciuta anche l’ex ministro Maria Chia­ra Carrozza), che ieri ha aperto l’open day organizzato dal Sant’Anna. I tre prototipi sono testati anche ad Angen, in Svezia.Il ricercatore Filippo Cavallo ci fa vedere l’ul­tima trovata della casa robotica: il frigo in­telligente, capace persino di segnalare se un prodotto è scaduto. «Obs, ho urtato qualco­sa? Aiutami per favore». Il ricercatore alza i 'pantaloni' di Doro, smanetta sul tablet e fa ripartire il robot. Questa scena accadrà tre volte durante la nostra visita. Speriamo che l’anziano utente sia dotato anche di una buo­na dose di pazienza…

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