giovedì 27 gennaio 2011
Due esponenti politici di primissimo piano – il primo segretario del Partito democratico Walter Veltroni e l’attuale ministro del Lavoro Maurizio Sacconi – si confrontano con il problema dei giovani, evidenziato in maniera particolare nella prolusione del cardinale Angelo Bagnasco al Consiglio permanente della Cei, in corso ad Ancona. Due riflessioni che analizzano la necessità – oltre che di iniziative concrete – di un cambiamento culturale nel Paese, nelle generazioni adulte come in quelle giovani, per ricostruire quel senso «del plurale di cui si compone ogni società».
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Due esponenti politici di primissimo piano – il primo segretario del Partito democratico Walter Veltroni e l’attuale ministro del Lavoro Maurizio Sacconi – si confrontano con il problema dei giovani, evidenziato in maniera particolare nella prolusione del cardinale Angelo Bagnasco al Consiglio permanente della Cei, in corso ad Ancona. Due riflessioni che analizzano la necessità – oltre che di iniziative concrete – di un cambiamento culturale nel Paese, nelle generazioni adulte come in quelle giovani, per ricostruire quel senso «del plurale di cui si compone ogni società».Questo è il punto in cui i problemi dei giovani vengono a coincidere con le questioni di ordine generale: bisogna infrangere l’involucro individualista e tornare a pensare con la categoria comunitaria del “noi”, perché tutto va ricalibrato secondo un diverso soggetto. Anziché una somma di tanti “io”, sicuramente legittimi e forse un po’ pretenziosi, occorre insediare il plurale che abita in ogni famiglia, il plurale di cui si compone ogni società. Non sarà un’operazione facile, ma occorrerà convertire una parte di ciò che eravamo abituati a considerare nella nostra esclusiva disponibilità, e metterlo nella disponibilità di tutti.
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