mercoledì 16 dicembre 2009
Rispetto al 2007 quando furono stanziati 270 milioni, la cifra per il prossimo anno è di 125. Saranno "mobilitati" 25mila giovani contro i 100mila richiesti. Cavalletti (Cnesc): non capito il lavoro educativo dietro a questa scelta. Giovanardi: pronto a tutto per aumentare le risorse.
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Il servizio civile nazionale raddoppia il valore dei fondi investiti in esso. Con uno stanziamento per il 2007 di circa 270 milioni, i 43 mila giovani in servizio quell’anno hanno prodotto assistenza e tutela dei beni culturali e ambientali che allo Stato sarebbero costati 550 milioni in forza lavoro, cioé il doppio. Questo senza tenere conto del valore, incalcolabile, di educazione alla cittadinanza. Nonostante ciò, l’investimento dello Stato si sta rapidamente essiccando: quest’anno, secondo gli enti, con i 170 milioni disponibili verranno avviati in servizio 25 mila giovani rispetto alle 100 mila richieste. E il prossimo anno i fondi saranno ulteriormente tagliati a 125 milioni. Giovanardi ammette la situazione vicina al collasso e si dice «pronto a portare alle estreme conseguenze» il tentativo di rimpinguare i fondi. Tra investimenti in caduta libera e riforma legislativa che non decolla, la Conferenza nazionale degli enti di servizio civile chiede una mobilitazione per «dare un futuro» ad una realtà che quest’anno registra il numero più basso di volontari da sei anni a questa parte.L’allarme arriva alla presentazione dell’11° Rapporto della Cnesc, il cartello che raccoglie diversi enti "storici", tra cui Acli, Arci, Papa Giovanni XXIII, Caritas, Cnca, Misericordie, Italia Nostra, Focsiv e Wwf. «Il problema dei fondi deve spingerci a una sfida culturale – dice Fabrizio Cavalletti, presidente Cnesc – perché se non ci si rende conto delle motivazioni educative alla base del servizio civile, è conseguente il disinvestimento finanziario». A questo si aggiunge lo stallo della riforma: dopo il via libera del consiglio dei ministri a un testo che assieme a qualche passo avanti ignora le richieste degli enti di un contingente minimo annuo e di apertura agli extracomunitari, il testo ha subito la bocciatura delle Regioni. Carlo Giovanardi, sottosegretario con delega in materia, allarga le braccia. «Nel 2009 siamo riusciti a far partire 30 mila ragazzi, ma la criticità comincerà già nel 2010 e poi nel 2011». Per entrambi gli anni sono previsti 125 milioni. Dai 237 del 2006 si era arrivati a 296 nel 2007, decurtati però di un 11% per contenimenti di spesa di tutte le amministrazioni. Poi 266 nel 2008. Quest’anno la scure. Giovanardi ripete che gli enti locali dovrebbero contribuire: «Il comune di Parma, non parlo di Roma o Milano, solo per i servizi sociali spende 140 milioni». Un paragone che però potrebbe anche far risaltare l’esiguità del fondo nazionale.Il Rapporto della Cnesc, curato dall’Irs, l’Istituto per la ricerca sociale, ricorda l’andamento di questi anni: 34.175 volontari nel 2005, 48.267 nel 2006, 42.757 nel 2007, 29.925 nel 2008. L’Irs calcola poi che i 13 mila volontari negli enti della Cnesc hanno prestato 17 milioni di ore di servizio, pari a circa in 171 milioni di euro. Visto che la Cnesc gestisce circa un terzo dei volontari, il valore complessivo del servizio civile è stimabile in 550 milioni. Una convenienza ancora poco compresa.
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