mercoledì 16 dicembre 2020
La Procura: i lavori, finanziati per favorire la tutela del territorio, aggravano il rischio idrogeologico. Sette tra imprenditori e dirigenti accusati di disastro ambientale colposo e abuso d'ufficio
La guardia di Finanza esegue il sequestro del cantiere a Vibo Valentia

La guardia di Finanza esegue il sequestro del cantiere a Vibo Valentia - Ansa

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Disastro ambientale colposo e abuso d’ufficio sono i reati contestati dalla procura di Vibo Valentia a sette persone tra dirigenti della Regione Calabria e imprenditori nell’inchiesta legata alle opere complementari del nuovo ospedale cittadino atteso da vent’anni. Nel 2004 la prima pietra. Il procuratore Camillo Falvo e il sostituto Filomena Alberti hanno deciso il sequestro preventivo delle stesse opere, eseguito ieri dalla guardia di Finanza.

Il cantiere vibonese è finanziato con il fondo del ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, per la mitigazione del rischio idrogeologico. Secondo l’accusa, gli interventi non sono inerenti l’oggetto per cui era stato stanziato il fondo, e, addirittura, avrebbero aggravato il rischio idrogeologico. Secondo quanto ricostruito dai tecnici della procura, i lavori avrebbero ampliato la portata del canale, aumentando l’affluenza delle acque nel bacino già compromesso dagli eventi alluvionali del luglio 2006, quando persero la vita due uomini e un bambino. Un dramma che aveva generato uno studio idrografico mirato a preservare la zona da eventuali nuove costruzioni, proprio in virtù della pericolosità idraulica dell’area. Il rischio consisterebbe, soprattutto, nella possibilità di esondazione delle acque meteoriche dal fosso, in caso di eventi alluvionali anche non particolarmente violenti. Per quanto riguarda l’abuso d’ufficio, hanno ricostruito le fiamme gialle, la Regione avrebbe «palesemente distratto i fondi pubblici ministeriali destinati a pulire il fosso, utilizzandoli strumentalmente per la realizzazione del nuovo Ospedale, andando, tuttavia, ad aggravare il rischio idrogeologico».

Il sequestro ha perciò «lo scopo di evitare che la costruzione venga portata a termine, anche in considerazione dello stato avanzato dell’opera, allo scopo di evitare un peggioramento del quadro ambientale, anche in considerazione degli eventi atmosferici che stanno interessando la provincia di Vibo Valentia», ha sottolineato la guardia di finanza. Già in passato il cantiere dell’ospedale era finito al centro di altre inchieste.

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