domenica 3 aprile 2016
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DOPPIO ESITO Con la vittoria del no o il mancato raggiungimento del quorum (perché sia valido, come vuole la Costituzione, il referendum dovrà infatti raggiungere la partecipazione del cinquanta per cento più uno degli elettori), la legge in vigore non sarebbe abrogata e le attività di ricerca ed estrazione non avrebbero una data di scadenza certa, ma potrebbero proseguire fino all’esaurimento dei giacimenti interessati. PROROGHE POSSIBILI Le concessioni attualmente in essere hanno una durata di trent’anni con la possibilità di due successive proroghe, di dieci e di cinque anni che, in caso di vittoria del no, potrebbero essere concesse, prolungando così il periodo di attività delle trivellazioni. Con una modifica apportata al testo in materia dall’ultima legge di stabilità potrebbero però rimanere 'per la durata di vita del giacimento'. IMPATTO AMBIENTE Con la vittoria del «no» al referendum del 17 aprile, o con il mancato raggiungimento del quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto, la possibilità di proroghe illimitate rimarrebbe, ovviamente nel rispetto delle valutazioni di impatto ambientale che andranno in ogni caso fatte in caso di richiesta di rinnovo della concessione alle trivellazioni.
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