venerdì 1 ottobre 2021
I burocrati del ministero dell'Istruzione hanno ripartito i fondi solo tra primarie e secondarie, escludendo le scuole dell’infanzia, contrariamente a quanto stabilito dalla legge 106/2021
Una scuola materna paritaria. Per un errore del ministero dell'Istruzione non riceverà i fondi previsti

Una scuola materna paritaria. Per un errore del ministero dell'Istruzione non riceverà i fondi previsti - Boato / Archivio Avvenire

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A due settimane dall’avvio delle lezioni, sbloccati dal ministero dell’Istruzione i fondi per le scuole paritarie assegnati a luglio dal decreto Sostegni bis per la riapertura delle aule in sicurezza e, come segnalato da Avvenire, non ancora messi a disposizione degli istituti. Il decreto firmato ieri dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, non riguarda, però, l’intero pacchetto di risorse votato dal Parlamento, pari a 60 milioni, ma soltanto 50 milioni, tra l’altro ripartiti in maniera errata tra le scuole. Restano poi fuori i 10 milioni per le materne non statali, che saranno distribuiti con una successiva variazione di bilancio e il relativo decreto.

Inoltre, come detto, anche i 50 milioni sono ripartiti soltanto tra le scuole primarie e secondarie, escludendo le scuole dell’infanzia, contrariamente a quanto stabilito dalla stessa legge 106/2021 che, all’articolo 58, prevede espressamente che siano destinati «alle scuole dell’infanzia e alle scuole primarie e secondarie paritarie». Per far corregge l’errore, già oggi i rappresentanti dell’Agorà della parità saranno al ministero.

Gli ulteriori 10 milioni sono poi riservati esclusivamente alle scuole dell’infanzia, che raccolgono il 75% della popolazione studentesca paritaria, con oltre mezzo milione di bambini iscritti - più di un terzo di quelli frequentanti l’intero sistema integrato nazionale di educazione ed istruzione - in 9mila scuole.

Prima di essere ripartiti tra gli Uffici scolastici regionali e, da questi, alle scuole, «in proporzione al numero degli alunni iscritti», il decreto dovrà superare l’esame della Corte dei Conti, dopo di che potrà, finalmente, essere registrato ed entrare in vigore. «Questione di poco tempo», fanno sapere da viale Trastevere. Anche se, per le scuole, queste risorse rappresentano una vera boccata d’ossigeno e ogni giorno in più di attesa mette in ulteriore sofferenza i bilanci.

«Bene ma non benissimo», commenta il deputato di Italia Viva, Gabriele Toccafondi, che nelle ultime settimane ha “marcato stretto” i funzionari del ministero affinché accelerassero la pratica. «Bene perché arrivano 50 milioni come da decreto Sostegni bis, alle paritarie – aggiunge l’ex-sottosegretario all’Istruzione –. Non benissimo perché alle statali i 350 milioni sono arrivati da un mese e mezzo, perché erano risorse per il regolare avvio dell’anno scolastico e la scuola è partita da settimane. E poi c’è questo errore che crea molta preoccupazione: il decreto parla di primarie e secondarie ma il Parlamento ha votato un emendamento - con parere favorevole del ministero dell’Istruzione - in cui si aggiungevano le scuole dell’infanzia. Non bene, infine, anche perché il decreto votato dal Parlamento ha stanziato 60 milioni. Mancano quindi ancora 10 milioni che arriveranno, spero quanto prima».

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