sabato 16 aprile 2011
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Ci sono «insegnanti di sinistra» che nella scuola pubblica «inculcano ideologie e valori» diversi da quelli della famiglia. Lo ha specificato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo messaggio scritto a un convegno del Pdl, a Padova, dedicato alle mamme d'Italia. «Abbiamo fatto leggi - ha detto Berlusconi - che puniscono severamente la violenza sessuale, abbiamo introdotto il reato di stalking contro gli atti persecutorì contro le donne. Abbiamo tutelato la famiglia con i bonus bebè, il piano casa, gli affitti agevolati per le giovani coppie, la riduzione dei costi scolastici e il bonus per la scuola privata, perché i genitori possano scegliere liberamente quale educazione dare ai loro figli, e sottrarli a quegli insegnanti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia».L'intervento di Berlusconi ha suscitato un coro di polemiche. Giovanni Bachelet, presidente del Forum sulla scuola del Pd, ha commentato ricordando che il governo «non ha massacrato soltanto le scuole statali, ma anche tagliato i magri fondi delle scuole paritarie». «Credenti di ogni confessione e non credenti - ha detto ancora - sanno bene che questa insulsa contrapposizione non giova a nessuno e serve solo a mascherare il de-finanziamento di tutte le scuole e l'ostilità del premier verso ogni cultura di destra, di centro e di sinistra, laica e cattolica che sia».«Un milione di docenti, più di otto milioni di studenti, espressione dell'Italia non possono essere insultati dal presidente del Consiglio, che ha perso la propria serenità e lucidità». Reagisce con indignazione alle parole pronunciate dal premier sulla scuola pubblica che, con insegnamenti di sinistra, inculcherebbe valori diversi da quelli della famiglia, l'ex ministro della Istruzione Giuseppe Fioroni, oggi responsabile Welfare del Pd. Fa presente che, a differenza di quello che sostiene Silvio Berlusconi, la quasi totalità di docenti e studenti degli istituti statali è cattolica e sottolinea che è semmai lo stile di vita del capo del governo a non corrispondere ai valori che le famiglie italiane vogliono trasmettere ai propri figli.«La scuola italiana è plurale - premette innanzitutto - e il presidente del Consiglio ignora che oltre il 90% degli studenti hanno liberamente scelto l'insegnamento della religione cattolica e la stragrande maggioranza dei docenti sono anch'essi cattolici».  «La verità - prosegue il predecessore della Gelmini - è che il presidente del Consiglio ha un problema serio con la libertà e l'educazione. La scuola forma gli uomini e le donne del domani e li rende liberi dall'ignoranza e in grado di valutare in piena autonomia e consenso critico tutto ciò che accade. Non c'è scuola, se non quella della televisione, che può tollerare il presidente Berlusconi che evidentemente continua a sognare di sostituire la scuola, l'educazione, con la crescita di consumatori ubbidienti e acritici». «Ma per fortuna nel nostro Paese - conclude Fioroni - non c'è una sola famiglia italiana che scambierebbe il maestro o la maestra dei propri figli con il Grande Fratello, l'Isola dei famosi e quant'altro. E tanto meno con le testimonianze di vita che quotidianamente il presidente del Consiglio dà al Paese, che certamente queste sì non coincidono con l'educazione che le famiglie italiane vogliono dare ai propri figli». Critiche all'attacco di Berlusconi anche da sindacati e rete degli studenti.
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