martedì 18 marzo 2014
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Sono quasi 800mila gli alunni stranieri tra i banchi, quasi la metà nati in Italia, e alle Superiori le studentesse di origine immigrata superano per incidenza quelle italiane. È la fotografia scattata dal ministero dell'Istruzione, in collaborazione con la Fondazione Ismu, l'Istituto per lo studio della multietnicità, degli "Alunni con cittadinanza non italiana". Nove alunni su 100 sono stranieri Dall'indagine, che si riferisce all'anno scolastico 2012-2013, emerge che gli alunni con cittadinanza non italiana continuano a crescere: sono 786.630, l'8,8% sul totale degli iscritti mentre nell'anno scolastico precedente erano l'8,4%. Il boom si è arrestato Il grande boom di presenze comunque sembra essersi arrestato: l'aumento medio annuo è stato di 60-70mila unità dal 2002-2003 al 2007-2008 mentre si è mostrato più ridotto negli anni successivi. Seconda generazione Sono sempre di più, comunque, gli alunni di seconda generazione: il 47,2% degli studenti stranieri sono nati in Italia. Percentuale che sale all'80% nelle scuole dell'infanzia e al 60% nella primaria. Distribuzione geografica Gli alunni stranieri sono presenti soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro, concentrati in particolare nelle province di media e piccola dimensione. Quanto alla nazionalità è confermato il primato, ormai pluriennale, degli alunni rumeni (sono 148.602), seguiti dagli albanesi (104.710) e dai marocchini (98.106). E, se si guarda al genere, le femmine sono quasi pari alle compagne di origine italiana. Nelle scuole superiori le studentesse di origine immigrata addirittura superano per incidenza quelle italiane (nel Nord est sono il 50,4% contro il 49,1%). Migliorano i risultati Nei risultati scolastici gli alunni stranieri guadagnano terreno, pur rimanendo a livelli di "ritardo scolastico ancora significativi". Ma il ritardo quasi si annulla per gli studenti con diversa cittadinanza nati nel nostro Paese: le loro performance si avvicinano a quelle degli italiani e in alcune regioni del Sud le differenze tra gli italiani e gli studenti di seconda generazione tendono addirittura a invertirsi: in Campania gli stranieri nati in Italia fin dalla scuola primaria hanno un rendimento migliore dei loro compagni di classe figli di italiani. E si presentano sempre più in anticipo sui banchi: quasi cinque alunni su 100 (il 4,8%) iniziano la scuola primaria a cinque anni. E differenze eclatanti non ci sono neppure nei voti di Maturità, più o meno omogenei in quasi tutti i tipi di indirizzo, ad eccezione dei licei dove il 7,4% degli alunni stranieri esce con un voto superiore al 90/100, contro il 13,7% degli italiani. Sono in crescita anche gli stranieri che vanno all'Università: nell'anno scolastico considerato hanno toccato una punta del 3,1%. Formazione tecnica in pole position La formazione tecnica e professionale è sempre in testa alle preferenze dei ragazzi con cittadinanza non italiana (scelta dall'80% degli alunni), mentre l'avvio al liceo o all'istruzione artistica interessa poco più di 2 su 10. A Nord Est l'iscrizione agli istituti professionali raggiunge la punta massima del 42,1%. In Emilia Romagna il 46,5% degli alunni stranieri frequenta questo indirizzo. I licei sono la prima scelta per gli immigrati provenienti da Romania, Ucraina e Albania. Alunni disabili in aumento Negli ultimi cinque anni la loro presenza è praticamente raddoppiata: ora sono il 3,1% tra gli alunni con cittadinanza non italiana e il 10,8% tra gli alunni con disabilità. Un dato che, osserva il Miur, rivela la capacità della scuola italiana di saper dare risposte e assistenza formativa a situazioni difficili.
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