martedì 18 marzo 2014
​La Ragioneria dello Stato gela 4mila insegnanti in attesa di lasciare il lavoro. Adesso la palla passa al Parlamento. Saltamartini e Boccia: diritto acquisito, errore della riforma Fornero.
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Nel giorno in cui arriva il sì definitivo della Camera al decreto legge sugli scatti di stipendio del personale della scuola arriva anche lo stop della Ragioneria dello Stato alle coperture del testo unificato che risolve il caso di circa quattromila insegnanti oggetto della cosiddetta "quota 96", che a causa della riforma Fornero non erano riusciti ad andare in pensione nonostante i requisiti. Secondo al Ragioneria non è "idonea una copertura di oneri certi con economie di entità incerta". Una brutta sorpresa per tanti docenti in attesa da tempo. Nella relazione tecnica al provvedimento si individuano in 4mila i beneficiari e si valutano in 35 milioni di euro nel 2014, 105 milioni nel 2015, 101 milioni nel 2016, 94 nel 2017 e 82 nel 2018 gli oneri per l'Inps. La ragioneria ha dato quindi parere negativo alla relazione tecnica perché la copertura finanziaria del testo unificato non è adeguata. "Allo stato - si legge nel parere della Ragioneria - non risultando economie accertate a consuntivo che possano fare fronte ai maggiori oneri valutati per l'attuazione del provvedimento, non può considerarsi idonea una copertura finanziaria di oneri certi con economie di entità eventuale ed incerta». E subito si riaccende la discussione. «Su “quota 96” non possiamo più consentire perdite di tempo e parole – dice Barbara Saltamartini (Ncd), vice presidente della Commissione Bilancio e relatrice del provvedimento -. Occorre trovare definitivamente una soluzione al problema di quelle persone, provenienti dal comparto scuola, che, a causa di un errore della Legge Fornero, che non ha tenuto conto delle specificità di questo comparto, oggi vedono non riconosciuto un diritto acquisto come quello della pensione. Per questo ho proposto la presentazione di un atto parlamentare di indirizzo politico affinché il governo si attivi immediatamente per trovare le risorse necessarie per risolvere, in via definitiva, il problema. Sono contenta che la richiesta sia stata accolta e votata all'unanimità da parte di tutti i gruppi e che il prossimo martedì il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, metterà in calendario la votazione della risoluzione. A questo punto mi aspetto dal governo una soluzione definitiva». «Sugli insegnanti di “Quota 96” il ministero dell'Economia sta commettendo un grosso errore – osserva Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera -. È gravissimo non capire che mandare in pensione tutti quegli insegnanti che, per un errore della riforma Fornero sono stati penalizzati nonostante avessero tutti i requisiti, vorrebbe dire spalancare le porte della scuola a 4.000 giovani».
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