mercoledì 24 aprile 2019
L'esecutivo decide di sbloccare risorse per il prossimo rinnovo contrattuale degli insegnanti e promette soluzioni adeguate per risolvere il problema del precariato. Soddisfatti i sindacati
C'è l'accordo tra sindacati e governo. Revocato lo sciopero del 17 maggio
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Dopo una lunga trattativa notturna è stato siglato a Palazzo Chigi l'accordo tra i sindacati del comparto scolastico e il governo. Presenti al tavolo, oltre a tutti i rappresentanti sindacali, il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, e il premier Giuseppe Conte. Grazie all'intesa saranno stanziate più risorse per il prossimo rinnovo contrattuale degli insegnanti e garantite soluzioni adeguate per risolvere il problema del precariato. I sindacati hanno così deciso di sospendere lo sciopero del 17 maggio prossimo.

«È sicuramente apprezzabile che il Presidente del Consiglio, insieme al ministro dell'istruzione abbiano voluto direttamente incontrare i sindacati della Scuola e dell'intero Comparto Istruzione e ricerca. È un metodo che dovrebbe essere permanente e ordinario e non da utilizzare solo nei momenti in cui le organizzazioni sindacali sono costrette a mobilitarsi. Nel merito, dopo aver ribadito le nostre posizioni sulle principali questioni alla base della mobilitazione si è giunti ad una chiara e condivisa presa di posizione a favore della identità e dell'unità culturale del Paese, da perseguire attraverso la scuola garantendo con l'intesa lo stato giuridico del personale, il valore nazionale dei contratti, il sistema nazionale di reclutamento del personale e le regole per il governo delle scuole autonome». Lo scrivono le organizzazioni sindacali rappresentative Flc Cgil, Cisl Fsur federazione Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda-Unams.

Ecco i punti dell'accordo

Il governo si è impegnato a stanziare risorse per il rinnovo contrattuale 2019-2021 - rendono noto i sindacati - per recuperare la perdita del potere d'acquisto degli stipendi dell'intero comparto, che sono al di sotto di quelli degli altri settori pubblici. Entro il triennio di vigenza contrattuale inoltre saranno reperite ulteriori risorse destinate al personale della scuola per adeguare gradualmente gli stipendi alla media di quelli dei colleghi europei. L'Esecutivo si è poi impegnato ad attivare un piano di stabilizzazione del personale non di ruolo con particolare attenzione ai docenti precari con tre anni di servizio secondo un principio di riconoscimento della esperienza maturata, con un percorso riservato finalizzato all'immissione in ruolo. Un significativo passaggio dell'intesa riguarda la valorizzazione del personale Ata (il personale amministrativo, tecnico e ausiliario) attraverso il riavvio della mobilità professionale a partire dagli assistenti amministrativi facenti funzione di Dsga (Direttore dei servizi generali e amministrativi). Per i dirigenti scolastici l'intesa prevede il pieno riconoscimento del ruolo e della responsabilità; le principali criticità denunciate in occasione della indizione dello sciopero saranno affrontate in un tavolo apposito.

«Il rilancio dei settori della conoscenza come opportunità di crescita per lo sviluppo del Paese - scrivono i sindacati della scuola - prevede per l'università e la ricerca l'impegno del Governo a promuovere un intervento normativo per consentire maggiore flessibilità nell'utilizzo e nella determinazione dei fondi del salario accessorio. Per quanto attiene l'Afam l'intesa prevede la piena definizione e la velocizzazione del processo di statizzazione già avviato. Lo stesso accordo prevede un'azione del governo volta al completamento del processo di stabilizzazione del personale precario degli enti di ricerca, un piano di stabilizzazione per il personale che svolge attività di ricerca e didattica nell'università nonché quello di assistenza tecnica e amministrativa». Su queste fondamentali questioni, spiegano i sindacalisti, «abbiamo ricevuto risposte utili alla riapertura del confronto con il ministero a partire dai tavoli tecnici di confronto con la finalità di dare piena attuazione ai contenuti dell'intesa politica». Il primo tavolo di confronto fissato per i primi di maggio riguarderà il tema della stabilizzazione del personale precario.

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