martedì 31 gennaio 2012
Il Pdl valuta un ricorso perché il provvedimento sarebbe anticostituzionale. Ma anche nella stessa maggioranza la delibera è stata accolta con freddezza: l’atto amministrativo è infatti considerato una fuga in avanti verso l’istituzione del registro delle unioni civili.
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Coppie di fatto, è scontro a Milano. La delibera di giunta che venerdì scorso ha aperto l’accesso ai fondi anticrisi (5mila euro per aiutare chi ha perso il lavoro a pagare l’affitto o il mutuo) anche alle coppie conviventi – etero e omosessuali – ieri è stata al centro di un acceso dibattito in Consiglio comunale. Il Pdl sta valutando un ricorso perché il provvedimento, mettendo sullo stesso piano la famiglia fondata sul matrimonio e le unioni di fatto, sarebbe anticostituzionale, come ha spiegato l’ex vicesindaco Riccardo De Corato. Ma anche nella stessa maggioranza la delibera è stata accolta con freddezza: l’atto amministrativo è infatti considerato una fuga in avanti verso l’istituzione del registro delle unioni civili che Pisapia ha annunciato di voler realizzare entro il 2012 (ma ha poi deciso di rinviare dopo l’Incontro mondiale delle famiglie con la presenza del Papa, che sarà ospitato da Milano a fine maggio). L’area cattolica del Pd ha chiesto di non mettere sullo stesso piano famiglie e conviventi e ha contestato il metodo utilizzato dall’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino che non ha consultato il Consiglio sul futuro del fondo anti-crisi, creato due anni fa proprio da un accordo bipartisan nato in aula. «Discriminare sarebbe sbagliato ma è altrettanto sbagliato dare in parti uguali tra diversi» ha detto il consigliere Andrea Fanzago chiedendo che venga data priorità alla famiglia tradizionale. Majorino da parte sua ha annunciato che non ci sarà alcun passo indietro, e ha aperto il dibattito sul registro.
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