martedì 7 dicembre 2010
Questo il bilancio definitivo degli scontri avvenuti all'esterno del Teatro, che ha visto un gruppo di studenti contrapporsi alle forze dell'ordine. Dieci carabinieri sono stati portati in ospedale con ferite lievi che guariranno in massimo tre giorni. Altri tre carabinieri sono stati medicati sul posto. Colpiti nel tafferuglio anche un funzionario della Questura di Milano e un agente che era accanto a lui: medicati sul posto entrambi guariranno in pochi giorni.
- Gli antefatti
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È di 15 contusi il bilancio definitivo degli scontri avvenuti all'esterno del Teatro alla Scala di Milano che ha visto un gruppo di studenti contrapporsi alle forze dell'ordine. Dieci carabinieri sono stati portati inospedale con ferite lievi che guariranno in massimo tre giorni. Altri tre carabinieri sono stati medicati sul posto. Colpiti nel tafferuglio anche un funzionario della Questura di Milano e un agente che era accanto a lui: medicati sul posto entrambi guariranno in pochi giorni.Il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, è andato in ospedale per fare visita ai militari rimasti coinvolti. Nessun ferito invece fra gli studenti che si sono contrapposti alle forze dell'ordine. La situazione in piazza della Scala dopo gli incidenti tra i manifestanti e le forze dell'ordine è tornata relativamente tranquilla. I rappresentanti degli immigrati, dei lavoratori dello spettacolo e i giovani dei collettivi studenteschi sono tutti radunati sotto palazzo Marino, dal lato opposto a quello del teatro, circondati da un robusto cordone di forze dell'ordine, sempre in assetto antisommossa. INCIDENTI? LISSNER, TRISTE,COSI'IN TUTTA EUROPA«È così in tutta Europa, è triste». Così il sovrintendente della Scala Stephane Lissner ha commentato gli incidenti in piazza Scala prima dell'inizio della Valchiria che inaugura la stagione. «Avrà altro da fare», così il sovrintendente alla Scala Stephane Lissner ha commentato l'assenza del ministro della Cultura, Sandro Bondi, alla prima della Scala. «Non commento, mi dispiace», si è limitato ad aggiungere.BONDI, MIO DOVERE VOTARE LA FINANZIARIA«Sentivo come un dovere essere con i miei colleghi senatori a votare la legge Finanziaria». Così il ministro della Cultura Sandro Bondi ha risposto a chi gli ha chiesto perché ha disertato la Prima della Scala provocando un disappunto del sovrintendente Stephan Lissner. «Le polemiche su di me ormai sono il pane quotidiano», dice il ministro che riguardo agli scontri davanti al Teatro lirico osserva: «Non è la prima volta che la Scala è l'occasione per fare manifestazioni, l'importante è che non siano manifestazioni violente».APPLAUSI PER NAPOLITANOIl presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stato accolto al suo ingresso alla Scala dagli applausi. Scortato dal sindaco Letizia Moratti e dal sovrintendente Stephane Lissner, ha sottolineato il suo impegno nel rendere «omaggio sempre alla grande tradizione del teatro italiano che la Scala rappresenta». All'arrivo del capo dello Stato il nome di Napolitano è stato invocato più volte dai giovani del collettivo degli studenti. «Presidente alza la mano. Napolitano abbiamo bisogno di te» hanno scandito a gran voce. A invocare più volte il nome di Napolitano sono stati soprattutto gli immigrati che sono in piazza della Scala attorno alla torre di cartone che simboleggia la protesta di via Imbonati a Milano e quella della gru di Brescia. «Presidente vienici a trovare, siamo disperati».APPLAUSI PER BARENBOIM CHE LEGGE ART. 9 COSTITUZIONEApplausi per il maestro Daniel Baremboin che prima di iniziare a dirigere la Valchiria di Wagner ha letto l'articolo 9 della Costituzione in segno di protesta per i tagli alla cultura. «Sono molto felice - ha esordito Barenboim, rivolto verso il capo dello Stato - di dirigere ancora una volta alla Scala. Sono onorato di essere stato dichiarato maestro scaligero, ma a nome dei miei colleghi sono molto preoccupato per il futuro della cultura in Italia e in Europa». Quindi ha letto l'articolo 9 della Costituzione nel quale viene affermato che la Repubblica promuove la cultura e la ricerca scientifica.Il maestro Barenboim ha parlato a nome del teatro prima dell'inno nazionale. È uscito dalla buca e in platea con un microfono in mano ha detto poche parole e soprattutto ha voluto leggere l'articolo 9 della Costituzione italiana. «La Repubblica - ha sottolineato - promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione». Barenboim, dopo aver espresso la sua felicità per essere alla prima a dirigere Valchiria e per essere stato dichiarato maestro scaligero ha aggiunto: «Per tale titolo e anche ai nomi dei colleghi che cantano, ballano e lavorano non solo qui ma in tutti i teatri, sono qui per dirvi a quale punto siamo profondamente preoccupati per il futuro della cultura in Italia».
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