giovedì 26 giugno 2014
​Non si fermano commenti e prese di posizione dopo la visita in Calabria. Parla la preside-coraggio Mimma Cacciatori.
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​Bisogna spendersi perché il bene possa prevalere, educare le coscienze. Ce lo chiedono i nostri giovani, bisognosi di speranza. Per poter rispondere a queste esigenze, la fede ci può aiutare». Le parole pronunciate sabato scorso da Papa Francesco durante la Messa nella Piana di Sibari se le ricorda a memoria, Domenica-Mimma Cacciatore, preside dell’istituto comprensivo “Corrado Alvaro” (asilo, elementari e medie inferiori) di San Luca, un paese della Locride di cui solitamente le cronache si occupano per parlare di malavita e ammazzamenti. E che invece, anche grazie al suo coraggio, è la testimonianza che la vita può sempre ripartire. «Parole benedette, che confortano il lavoro difficile e insieme affascinante che stiamo facendo con i nostri giovani. E che lentamente sta contagiando anche il resto del paese». Guardando all’anno scolastico da poco concluso, il regalo più bello è lo sguardo radicalmente cambiato di tanti studenti.Quando è arrivata a San Luca, il 1° settembre 2011, l’impatto con la scuola è stato un pugno nello stomaco: edifici degradati, servizi igienici impraticabili tanto che si era dovuto ricorrere ai bagni chimici all’esterno, bullismo, risse all’ordine del giorno, banchi e sedie che volavano dalle finestre, persino insegnanti talvolta malmenati dagli alunni della scuola media. Le radici di un simile degrado umano e ambientale stavano fuori dalla scuola: molti ragazzi con padri in carcere, assenza di servizi sociali, latitanza delle istituzioni (il Comune è stato sciolto il 17 maggio 2013 per infiltrazioni mafiose). C’erano tutti gli ingredienti per maledire l’istante in cui aveva accettato l’incarico dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria.«Ma guardando gli occhi dei miei alunni ho capito che non potevo tirarmi indietro, che nei comportamenti provocatori di molti c’era un grido da ascoltare, che nel loro cuore, come nel mio, c’era un desiderio di positività che andava soddisfatto. Ho puntato tutto su questo, nella certezza che si poteva risalire la china tenendo come bussola la frase di Dostoevskji: la Bellezza salverà il mondo».Ogni giorno sono due ore di auto all’andata e altre due al ritorno per arrivare a San Luca da Vibo Valentia e rientrare a casa la sera, perché a Vibo Valentia Mimma Cacciatore abita con l’anziana madre che l’accompagna quotidianamente da tre anni. Un viaggio dal Tirreno allo Jonio. Per affrontare un contesto come quello che abbiamo tratteggiato servivano alleati e lei li ha trovati dentro e fuori la scuola: ha rimotivato gli insegnanti formando una «coalizione dei volenterosi», ha chiesto aiuto al Ministero incontrando la disponibilità dei sottosegretari all’Istruzione, Elena Ugolini e Marco Rossi Doria e di Filomena Fotìa (consigliera di Marco Rossi Doria), ha ricevuto sostegno da Prefetto di Reggio Calabria, Carabinieri, Provincia di Reggio Calabria, Assessore alla Cultura Regionale, USR Calabria e dai Salesiani di Locri. Da questi rapporti sono nati progetti educativi, con finanziamenti pubblici e privati, che hanno portato aria nuova dentro le classi. Aria nuova e sguardi cambiati, una mossa positiva in un contesto che sembrava condannato alla negatività. Nuovi ideali da proporre ai giovani, più affascinanti della violenza e del denaro.Anche dopo la fine dell’anno scolastico le porte della “Corrado Alvaro” sono rimaste aperte ospitando laboratori di pittura, teatro, danza, musica e sport. «Dostoevskji ha ragione: il bello, l’arte, la cultura – e, aggiungo io – l’amicizia sono l’antidoto migliore alla malapianta della ’ndrangheta e del degrado. Ed è proprio per amore della bellezza che i banchi e le sedie che gli alunni della media gettavano dalle finestre, che trovai accatastati in una specie di “cimitero” nei sottoscala della scuola, hanno ritrovato nuova vita: sotto la guida dei docenti di arte, un gruppo di alunni ha trasformato quei pezzi di legno malridotti in oggetti d’arte. E una “sedia volante” trasformata in icona con l’effigie della Madonna di Polsi – conservata nel santuario dell’Aspromonte, oggetto di devozione da parte di migliaia di persone – è stata donata a Papa Francesco il 9 febbraio scorso, durante l’incontro privato che ha concesso a me e a 12 alunni con cui ero andata a Roma».Tre mesi dopo, il 10 maggio, nel corso dell’incontro del mondo della scuola con il Papa promosso dalla Cei in piazza San Pietro, Mimma Cacciatore ha raccontato, con la voce rotta dall’emozione davanti a 300mila persone, il piccolo miracolo che si è consumato sotto i suoi occhi a San Luca.«Spero che la nostra esperienza ridia speranza a chi si trova in condizioni analoghe per credere che nel cuore di ogni ragazzo abita un anelito di positività che nessuna avversità può spegnere. Noi adulti abbiamo la responsabilità di tenerlo vivo e di aiutarlo a crescere. Per fare scuola ci vuole anzitutto cuore. L’educazione è una sfida vertiginosa e affascinante e io me la voglio giocare fino in fondo».
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