giovedì 31 marzo 2011
Lo sciopero è stato indetto dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast «per il mancato rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre due anni e per i tagli al trasporto locale».
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Disagi da stasera per chi prende il treno e venerdì per chi usa i mezzi pubblici per lo sciopero nazionale di 24 ore nel trasporto pubblico locale e ferroviario. La protesta è stata indetta dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast «per il mancato rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre due anni e per i tagli al trasporto locale». Domani si fermeranno tutti gli addetti ai bus che effettuano i servizi extraurbani mentre venerdì 1 aprile la protesta interesserà il personale dei servizi urbani di bus, metro e tram, dei trasporti dei laghi e lagunari e delle ferrovie secondarie. Queste le modalità delle principali città: Roma dalle 8,30 alle 17.30 e dalle 20 a fine servizio; Milano dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio; Napoli dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio; Venezia-Mestre dalle 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; Genova dalle 9,30 alle 17 e dalle 21 a termine servizio; Bologna (giovedì 31 marzo) dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; Bari 8.30 - 12.30 e dalle 15.30 a fine servizio; Palermo dalle 8,30 alle 17,30; Cagliari dalle 9.30 alle 12.45, dalle 14.45 alle 18.30 e dalle 20 alla fine del servizio. Lo sciopero non riguarda Firenze per via di una protesta nei trasporti già proclamata per il 4 aprile. Gli addetti al trasporto ferroviario e ai servizi e attività accessorie si fermeranno dalle 21 del 31 marzo alla stessa ora del 1 aprile. Durante l'astensione saranno garantiti i servizi minimi indispensabili pari a 6 ore di servizio completo in due fasce (6-9 ; 18-21) oltre ai treni a lunga percorrenza inseriti nell'orario Trenitalia, nell'arco dell'intera durata dello sciopero. Manifestazioni e presidi sono previsti nelle principali città, a Roma si terrà dalle 10, presso il Teatro Italia, di via Bari 18, l'assemblea dei quadri e delegati.Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Orsa, Faisa-Cisal e Fast hanno spiegato - in un incontro con i giornalisti - le ragioni della vertenza: da un lato il contratto è scaduto a dicembre 2007 e non si è ancora definito il contratto unico della mobilità, che servirebbe a regolamentare il mercato; dall'altro, su uno stanziamento pubblico di 7 miliardi (cinque per i contratti di servizio con le Regioni e due per quelli con Trenitalia) i tagli di 823,3 milioni (dagli iniziali 1.675,3 poi reintegrati con 850 milioni) potrebbero ulteriormente assottigliarsi se le Regioni, dal Lazio in giù in particolare, ne dirottassero parte ad altri settori deficitari, come la sanità. Inoltre, hanno riferito i sindacati, le associazioni delle aziende ritengono che mancheranno ulteriori 200 milioni dal gettito delle accise sul carburante. Comunque, è stato sottolineato dai sindacati, non ci sarebbero effetti sull'occupazione nè sul servizio. Una protesta «fuori misura», ha attaccato Marcello Panettoni, presidente di Asstra, l'associazione che rappresenta il 95% del trasporto pubblico locale e il 75% di quello extraurbano e regionale che «fa muovere 15 milioni di persone al giorno». L'associazione (anche a nome della più piccola Anav) accusa i sindacati di «non comprendere la reale situazione del settore», e la politica «che non decide se mantenere in piedi il trasporto pubblico locale». I segretari generali di Fit-Cisl, Filt-Cgil e Uiltrasporti hanno così scritto al presidente della Conferenza Stato Regioni Vasco Errani chiedendo un incontro urgente, lamentando che le aziende negano il rinnovo del contratto perchè incolpano le Regioni di non aver versato i fondi provenienti dalle accise e costringendo decine di migliaia di lavoratori a scioperare e milioni di italiani a subire disagi. Nei giorni di sciopero saranno comunque garantiti i servizi minimi indispensabili (6-9 e 18-21), oltre ai treni a lunga percorrenza di Trenitalia. Ferrovie dello Stato ha informato che saranno possibili cancellazioni e limitazioni di corse ma che circolerà comunque il 73% degli oltre 520 treni a lunga percorrenza previsti e tutti i treni regionali nella fascia oraria di garanzia.
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