sabato 5 febbraio 2022
Alle Olimpiadi invernali due novità assolute, da due nazioni che con la neve non hanno certo confidenza.
Prima assoluta. La delegazione di Haiti alle Olimpiadi invernali di Pechino

Prima assoluta. La delegazione di Haiti alle Olimpiadi invernali di Pechino - Ansa/Epa

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Tra le più di 90 delegazioni che hanno sfilato allo Stadio Nazionale di Pechino per la cerimonia d’apertura dei Giochi olimpici invernali ci sono due novità assolute. Sono quelle di Haiti e dell’Arabia Saudita che in Cina per la prima volta vedranno gareggiare due loro atleti, entrambi nello sci alpino.

Un Paese caraibico e uno del Golfo Persico che sono arrivati a Pechino grazie alla passione di Richardson Viano e Fayik Abdi.

Il primo, classe 2002, è nato a Croix-des-Missions non lontano dalla capitale haitiana Port- au-Prince. Cresciuto in un orfanotrofio, a tre anni è stato adottato da una famiglia italiana, residente a Briançon in Francia. Lì, sulle Alpi, Richardson, il cui papà adottivo Andrea è una guida alpina, inizia a sciare. Si iscrive allo sci club di Puy-Saint-Vincent e nonostante i suoi genitori gli facciano praticare anche altre discipline, la sua grande passione rimane lo sci. Ed è bravo.

Lo inseriscono nella selezione regionale, ma da adolescente non riesce ad affermarsi con la Nazionale francese. Eppure non molla. Poi a inizio 2019 una telefonata. È quella di Jean-Pierre Roy, il presidente della Federazione haitiana di sci. L’ha fondata nel 2010 insieme al francese Thierry Montillet, cugino di Carole, campionessa olimpica nella discesa libera nel 2002, all’indomani del terribile terremoto che colpì il Paese caraibico. L’obiettivo è quello di lanciare un messaggio positivo dal Paese dopo il sisma. Ed è un successo, tanto che Roy si trova a parlare di sci alla Tv di Stato di Haiti.

Dopo il riconoscimento da parte della Federazione Internazionale (Fis), lo stesso Roy, ingegnere e sciatore dilettante, nel 2011 partecipa ai Mondiali di Garmisch nello slalom gigante. Da lì Jean-Pierre continua a coltivare il suo progetto, cercando talenti di origine haitiana. A Richardson, che ha altre due sorelle anche loro adottate dalla famiglia Viano nello stesso orfanotrofio di “Richi”, propone di gareggiare per il suo Paese di nascita. Il ragazzo pensa sia uno scherzo, ma è tutto vero.

Due anni dopo Viano, in pista con materiali da “dilettante”, è ai cancelletti di partenza dei Mondiali di Cortina 2021. In gigante arriva 35°, un piazzamento decoroso per un debuttante. Intanto ad Haiti tv e media cominciano a parlare di lui. E adesso il biglietto per la competizione a cinque cerchi.

A Pechino, insieme a Viano, oltre a Thierry Montillet e Roy, c’è la riserva Mackenson Florindo, pure lui adottato da una famiglia francese e reclutato dall’ingegnere haitiano.

In gigante Richardson avrà come avversario il saudita Fayik Abdi. Il 24enne lo sci l’ha scoperto in Libano, a Faraya. Ad insegnargli le basi sua madre, quando aveva quattro anni. Da lì e per tutta la sua adolescenza Abdi è solo un appassionato, che scia in vacanza, per esempio in Svizzera. La scintilla nel 2016, quando si trasferisce per studiare nello Utah, negli Stati Uniti, prendendo pure un diploma come soccorritore in caso di valanghe. Nel 2021 un’opportunità.

La Federazione sport invernali dell’Arabia Saudita, Paese che nei primi giorni di quest'anno ha vissuto una nevicata storica, lancia un appello per cercare sciatori e specialisti dello snowboard per tentare la scalata ai Giochi invernali. Tra le persone che rispondono c’è pure Fayik. «Ho scelto lo sci alpino – ha raccontato ad Arabnews – perché mi piace sciare veloce». La Federazione ha messo tecnici a disposizione sua e dei compagni e gli ha consentito di allenarsi in condizioni ottimali.

Abdi riesce a sciare anche a Neom, la “città del futuro” progettata dal governo nel nord-ovest del Paese. Nel gennaio 2022 gli arriva via mail l’annuncio della qualificazione, soffiata all’amico e connazionale Salman Al-Howaish e che pure lui aveva acquisito il punteggio minimo per partecipare. Ma con un solo posto garantito dal Cio e dalla Fis, la scelta è caduta su Fayik. Che ora si godrà un sogno, fino a qualche anno fa semplicemente impensabile.

E poi c'è il gran ritorno della squadra di bob della Giamaica. Con questo rientro e con Haiti e Arabia Saudita, le delegazioni presenti alle Olimpiadi invernali sono salite a quota 91.

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