sabato 17 febbraio 2024
Incontro tra i due staff sulle modalità: un solo faccia a faccia, ancora da definire data ed emittente. Conte irritato dalla sfida. La segretaria dem vede gli agricoltori: «Vi difendiamo dal governo»
Schlein-Meloni verso il duello tv. Le strategie in vista del voto Ue

Ansa

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Elly Schlein ferma i trattori prima che lascino la Capitale e invita tutte le parti in causa del mondo dell’agricoltura, dell’ambientalismo e dei sindacati di categoria a sedersi al tavolo del Nazareno. È una delle emergenze del Paese e la segretaria del Pd non si lascia scappare l’occasione per offrire un’alternativa alle soluzioni della destra, considerate del tutto inadeguate. Una strategia, quella di mettere a confronto le risposte politiche dem con quelle del governo, che ha come punto di approdo il faccia a faccia tra le due primedonne d’Italia, su cui gli staff stanno affinando il lavoro. Così, mentre Giorgia Meloni è impegnata con la presidenza del G7, la leader del Pd tesse la tela, grazie anche alla sponda offerta dalla stessa premier che ha accettato la polarizzazione dello scontro, con il chiaro vantaggio per entrambe di ridimensionare i rispettivi compagni di viaggio (Salvini e Conte). E allora, la decisione di convocare un settore sotto i riflettori per giorni, per affrontare un tema complesso e dalle tante sfaccettature, rientra nei piani del Nazareno.

A preparare l’incontro, l’eurodeputata Camilla Laureti, responsabile Agricoltura del partito. «Il settore sicuramente vive una crisi profonda dalle cause molteplici», dice Schlein, per la quale «di certo non possono essere causa di questa crisi scelte prese ma non ancora applicate come il Green deal». Né le soluzioni sono nell’Irpef , quando c’è un’emergenza climatica e una legge per il consumo del suolo da approvare, secondo la segretaria del Pd. «Meloni si è rivolta agli agricoltori dicendo di averli sempre difesi dalle scelte Ue. Io chiedo chi difende gli agricoltori dalle scelte del governo» che non affronta la vera emergenza. «Non è sostenibile vendere a prezzi più bassi dei costi di produzione », incalza la leader dem.

Insomma, soluzioni a confronto in attesa della sfida in tv prima delle europee, su cui cominciano a emergere i primi dettagli. Sarà uno soltanto e ancora non sarebbe deciso su quale emittente. Ieri si sono incontrati gli staff delle due leader, ma è ancora tutto da definire, compresa la data, che non sarà prima di fine di marzo. E ancora da definire anche la questione delle candidature. Nel Pd danno tutti per certo che la segretaria sarà in pista. I sondaggi stanno premiando la sua politica. Con un 21 per cento Schlein - secondo indiscrezioni - blinderebbe la sua poltrona e metterebbe a tacere i capi corrente che in questa fase contengono a stento i malumori.

La leader dem, dunque, ha ingranato la sesta. E lunedì riunisce la Direzione in vista del congresso dei Socialisti europei dell’1 e 2 marzo a Roma, dove si muoverà da protagonista. Perciò nel suo entourage ridimensionano le polemiche di chi vede di nuovo il leader di M5s Giuseppe Conte riallacciare il rapporto privilegiato con il segretario della Cgil Maurizio Landini. Dall’inizio del suo mandato, Schlein aveva ripreso i rapporti con la Cgil e oggi non ci sarebbe nessuna preoccupazione. Anzi, ironizza qualcuno nel Pd, sono voci create ad arte dai 5 stelle. Di certo in casa pentastellata l’attivismo di Schlein non è gradito. Anche l’ex premier si muove senza sosta, e ieri ha fatto tappa in Sardegna, dove conta di poter eleggere la prima governatrice del Movimento. Per Alessandra Todde voteranno anche Pd e Avs (mentre Carlo Calenda sostiene l’ex presidente della Regione Renato Soru). Ma Conte, con aria infastidita, respinge l’idea del “laboratorio nazionale”: «A me non piace considerare un’elezione regionale come un banco di prova. La Sardegna merita di avere una considerazione a sé stante».

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