venerdì 27 febbraio 2009
Dal presidente del Senato un appello al Parlamento: «Per arrivare a un testo condiviso meglio prendere qualche settimana in più».
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Sul testamento biologico è auspicabile raggiungere una soluzione condivisa e per questo, se serve, la discussione del ddl Calabrò, incardinata in aula per il prossimo 5 marzo, può anche slittare. A rilanciare l'ipotesi di prolungare il dibattito sul testamento biologico è il presidente del Senato, Renato Schifani. Parlando a margine di un convegno della Luiss a Palazzo Giustiniani, Schifani ha sottolineato che "se si tratta di dover lavorare qualche settimana in più in commissione per garantire ampiezza di dibattito e di confronto per l'elaborazione di un testo il più largamente condiviso, che approdi in Aula con il relatore, sarà fatto un bel lavoro".Vi è stata, sottolinea il presidente del Senato, "un'intesa in Parlamento tra maggioranza e opposizione. L'opposizione si è impegnata perchè arrivi in Aula il testo base. Credo alla parola della presidente Finocchiaro, è una persona che mantiene gli impegni" dice Schifani che apre alla possibilità di un maggior lavoro in Commissione per rasserenare il clima del confronto sul testamento biologico."Non ci dobbiamo per forza fermare - sostiene Schifani - alla perentorietà del termine. Il tema è delicato, tocca le coscienze di tanti parlamentari e credo che si tratti di una materia che naturalmente sfugga alla logica delle coalizioni".Sono temi, conclude il presidente del Senato, "che toccano le singole sensibilità dei vari parlamentari. Quindi daremo il massimo contributo perché si lavori bene".
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