venerdì 29 maggio 2009
Quattro avvisi di garanzia per omicidio colposo plurimo. Tra i destinatari anche il direttore dello stabilimento Saras di Sarroch, Guido Grosso. È il primo sviluppo dell'inchiesta della Procura di Cagliari sulla morte dei tre operai della Comesa avvenuta martedì scorso nella raffineria.
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Quattro avvisi di garanzia per omicidio colposo plurimo. Tra i destinatari anche il direttore dello stabilimento Saras di Sarroch, Guido Grosso. È il primo sviluppo dell'inchiesta della Procura di Cagliari sulla morte dei tre operai della Comesa avvenuta martedì scorso nella raffineria. Nella giornata di lutto regionale in memoria di Luigi Solinas, di 26 anni, Daniele Melis, di 28, e Bruno Muntoni, di 56, tutti di Villa San Pietro (Cagliari), si è svolta una lunghissima riunione dei dei magistrati del pool "infortuni e malattie del lavoro" della Procura di Cagliari, Maria Chiara Manganiello e Emanuele Secci, col procuratore capo Mauro Mura e col team di consulenti al termine della quale sono partiti gli agenti di polizia giudiziaria incaricati di consegnare gli avvisi di garanzia. Atti dovuti, come hanno spiegato a palazzo di Giustizia, per consentire alle persone coinvolte nell'inchiesta di poter nominare i propri periti in vista dell"atto irripetibilè, l'autopsia, in programma domani sui tre corpi. Una decisione dolorosa, quella di procedere alle perizie necroscopiche, ma indispensabile per far luce sulla vicenda. Il primo quesito posto al medico legale Roberto Demontis riguarda, infatti, la sostanza che ha ucciso in pochi secondi Solinas, Melis e Muntoni. Il punto è fondamentale per chiarire la catena di responsabilità: se nell'emoglobina dei tre operai sarà trovato zolfo al posto dell'ossigeno vorrà dire, ha spiegato un medico specializzato in medicina del lavoro e tossicologia, che all'interno della cisterna c'era ancora idrogeno solforato e che quindi la bonifica non era stata effettuata a dovere. Se nel sangue dovessero esserci tracce abnormi di azoto potrebbe, invece, significare che la bonifica dell'idrogeno solforato era stata eseguita, ma che la cisterna non era ancora pronta per le fasi successive di lavorazione.Il medico legale potrebbe già domani stesso consegnare una prima relazione ai magistrati inquirenti, ma i risultati degli esami istologici e tossicologici richiederanno sicuramente un paio di settimane. I corpi saranno restituiti alle famiglie probabilmente solo sabato. A questo punto non è escluso che i funerali possano slittare a domenica. Intanto Cgil, Cisl e Uil, dopo un confronto con Azienda, Confindustria e rappresentanti delle ditte d'appalto che curano gli interventi metalmeccanici, hanno trovato un accordo per permettere alle squadre di sicurezza e di bonifica ambientale di operare all'interno degli impianti e di essere reperibili immediatamente, condizione necessaria alla lavorazione dei prodotti petroliferi. I sindacati confederali hanno anche annunciato che nella giornata di mobilitazione del comparto industria, decisa per il 9 giugno, si parlerà anche della sicurezza in riferimento alla morte dei tre operai a Sarroch. "Che Italia è un Paese dove gli operai muoiono nelle fabbriche e che ci pone tra i primi posti in Europa per questa tragica piaga", si è chiesto Rosario Crocetta, sindaco di Gela, arrivato a Sarroch per portare solidarietà agli operai della Saras.
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