mercoledì 23 settembre 2015
208 esami a rischio "inappropriatezza" nell'elenco del ministro della Salute Lorenzin: «costano 13 mld». Le reazioni: «No a black list e sistemi punitivi»
SCHEDA I possibili tagli agli esami
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Sono 208 le prestazioni a rischio "inappropriatezza", comprese nell'elenco che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha consegnato ieri ai sindacati medici. Sul tavolo del confronto il decreto contro le prescrizioni inutili a cui sta lavorando il ministero e che preoccupa i camici bianchi, passibili di sanzioni se non giustificano adeguatamente le prescrizioni di queste prestazioni, soprattutto esami. I sindacati hanno 48 ore di tempo per fare le loro osservazioni tecniche, da riconsegnare al ministro. Entro la fine della settimana arriveranno altre piccole osservazioni dal Consiglio superiore di sanità, che ha già espresso parere positivo facendo alcuni rilievi recepiti dai tecnici del dicastero. Lo schema di decreto andrà poi in Conferenza Stato-Regioni. Il ministro ha annunciato ai sindacati l'intenzione di avviare un tavolo tecnico con le Regioni, a cui spetta l'applicazione del provvedimento e delle eventuali sanzioni, in modo che l'attuazione sia omogenea in tutti il territorio nazionale. La Lorenzin ha ribadito infine che nella Legge di stabilità saranno inserite le nuove norme sulla responsabilità professionale per arginare il fenomeno della medicina difensiva. Le reazioni dei medici. "Siamo assolutamente critici alla previsione di sanzioni pecuniarie per i medici nell'ambito del decreto in preparazione sull'appropriatezza delle prestazioni, e alzeremo i toni della nostra protesta". Lo ha affermato Silvestro Scotti, della federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), al termine della riunione tecnica di ieri con il ministro Lorenzin. "L'elenco delle oltre 200 prestazioni a rischio inappropriatezza si traduce nei fatti in un altro taglio alla sanità". È il commento di Massimo Cozza, segretario Fp Cgil medici . "Abbiamo espresso la nostra contrarietà - spiega Cozza - a questo sistema che prevede che siano i cittadini a pagare quando si ritiene che la prestazione sanitaria non rispetta le indicazioni di appropriatezza e che i medici siano sanzionati se invece la prescrivono e le loro motivazioni non vengono giudicatesufficienti. È un sistema punitivo sbagliato"."No alla 'black list' sulle prestazioni perché si produrranno conflitti con i pazienti, abusi interpretativi da parte delle aziende sanitarie e delle Regioni. Quindi un forte contenzioso amministrativo e spesso giudiziario". Loafferma in una nota Mirella Triozzi, segreteria nazionale del Sindacato dei medici italiani (Smi), presente ieri all'incontro tra i rappresentanti dei medici e il ministro della Salute, BeatriceLorenzin, per la presentazione della bozza del decreto ministerialesull'appropriatezza prescrittiva."Non c'è una caccia al medico. Gli diamo gli strumenti per agire in modo più sereno. Le sanzioni amministrative sul salario accessorio scatteranno dopo un eccesso reiterato di prescrizioni inappropriate e solo dopo un contraddittorio con il medico che dovrà giustificare scientificamente le sue scelte. Se non lo farà, solo allora scatterà la sanzione". Lo ha spiegato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intervenuta questa mattina alla trasmissione a 'La telefonata di Belpietro' su Canale 5, tornando sull'incontro avuto ieri con i sindacati dei medici ai quali ha presentato la bozza del Decreto ministeriale sull'appropriatezza prescrittiva. "In Italia c'è un eccesso diprestazioni che costa allo Stato 13 miliardi di euro l'anno, chepotrebbero essere nel tempo redistribuiti dove serve nel Serviziosanitario - ha detto Lorenzin - Non togliamo la risonanza magnetica o la Tac, ma alcune prestazioni, pensiamo all'ortopedia, alle lastre, che si devono fare quando è necessario e non in modo intensivo come avolte accade".
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