domenica 1 maggio 2016
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Roma. Mai tanto agitate le acque per le ammini-strative. La frantumazione del centrodestra pesa sugli equilibri, dopo quella già consumata a sinistra da mesi. Con i grillini che conquistano posizioni in diverse città. Così ieri, alla domanda se avesse fatto pace con Berlusconi, Matteo Salvini rispondeva: «Non mi interessano i cambi d’umore personali, mi interessano i programmi. Chi sottoscrive il nostro progetto di Milano, di Italia ma anche di Europa va bene. O ci mettiamo d’accordo su tutti i punti o è un problema ». E però il leader della Lega distingue i casi di Roma (dove ormai la frattura è consumata) e di Milano. «I milanesi – per Salvini – così come anche i bolognesi sono persone pragmatiche. Roma, invece, è stata una decisione palesemente sbagliata di Berlusconi. Ma la Meloni ce la farà lo stesso. Qui a Milano ci crediamo, perché ci sono un progetto e un candidato seri». Chiamato in questione, Stefano Parisi auspica invece che l’unità del centrodestra a Milano faccia «da stimolo» anche per Roma. Nella capitale, invece, fa discutere la proposta della candidata Cinque stelle Virginia Raggi di legalizzare la cannabis. Nel suo tour elettorale al Pigneto, un quartiere periferico ma diventato cool e ad alta densità di giovani, invita il Parlamento a pensarci, anche perché riconosce che non è una decisione che spetta alle amministrazioni locali. Una iniziativa che scatena un putiferio. Per Giorgia Meloni, candidata con la Lega al governo capitolino, si tratta di una «geniale soluzione della Raggi per portare legalità al Pigneto: legalizzare la droga. Ora gli spacciatori sapranno chi votare...». Al contrario, l’idea piace al candidato del Pd Roberto Giachetti, che, anzi, ne rivendica la primogenitura. «Una mia battaglia storica: lavoriamo insieme su questo?», scrive su twitter il vicepresidente della Camera. Amministrative Matteo Salvini, ieri a Milano
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