venerdì 24 maggio 2024
Il leader della Lega: con questa sinistra non è possibile cambiare l’Unione. «Svolta green solo se graduale. Vannacci? Un candidato come gli altri»
Il vicepremier Matteo Salvini

Il vicepremier Matteo Salvini - Fotogramma

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La pace e la guerra, Vannacci, la battaglia sulle “case green”, i migranti... La campagna elettorale per Bruxelles del vicepremier Matteo Salvini è, come spesso gli è accaduto, all'insegna delle polarizzazioni. Il capo della Lega sa che il risultato clamoroso del 2019 è da archiviare tra i ricordi, ma la partita che sta giocando resta delicata e importante sia in chiave interna sia in chiave europea. Perciò ogni sua parola sembra seguire un filo rosso: niente sconti alla sinistra, ma nemmeno al campo della destra italiana e europea in cui compete con una Giorgia Meloni costretta dal ruolo a maggiori equilibrismi.

Lo slogan “Più Italia meno Europa” cosa vuol dire, segretario Salvini?

Che l’Europa deve fare megliomeno cose. La Comunità Europea nasce per garantire pace, benessere e lavoro, non per imporre auto elettriche cinesi o nuove tasse sulla casa. E aggiungo che l’Europa, quando su spinta della sinistra ha scelto di negare nei patti fondativi le sue radici giudaico-cristiane, ha negato la storia e la realtà. Ai no su case e auto “green”, quali proposte fa seguire? La Lega si impegna per un ambiente più sano, senza chiudere fabbriche e negozi e licenziare operai. La svolta green è ragionevole solo se graduale, non imposta con tasse e divieti, e le norme sbagliate che colpiranno auto e case degli italiani potranno essere cambiate e spostate nel tempo dai prossimi parlamentari europei, certo non dagli stessi di sinistra che le hanno votate.

E le proposte?

Io da ministro dei Trasporti sto lavorando con altri colleghi europei per rinviare lo stop alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035, suggerendo di consentire anche l’uso di biocombustibili, per evitare di arricchire solo le aziende cinesi di auto elettriche, che peraltro ad oggi inquinano e costano di più. E proprio in questi giorni sto lavorando anche sulla casa: mentre in Europa si sono inventati una nuova tassa (che può arrivare a 80mila euro) per cambiare caldaie, serramenti e interni non abbastanza “green”, noi abbiamo previsto un decreto che sanerà e regolarizzerà tutte le piccole irregolarità interne nelle proprietà di milioni di italiani, camerette e soppalchi, bagni, finestre e verande, che riempiono di carte gli uffici comunali e impediscono da anni a tante famiglie di vendere o comprare un appartamento.

E i richiami di Bruxelles su illegalità e abusi?

Ripeto: mentre Bruxelles con una legge tassa e complica, noi con un decreto tagliamo burocrazia e restituiamo certezze.

Da un po' lei parla meno di migrazioni: condivide i piani che sta portando avanti Meloni con Von der Leyen?

L’Ue non ha mai aiutato l’Italia a proteggere confini e sicurezza nazionale, quando l’ho fatto io da ministro (salvando con mia grande gioia migliaia di vite) la sinistra ha votato per mandarmi ad un processo ancora in corso, per cui rischio fino a 15 anni di carcere. Penso che invece l’attuale governo stia lavorando bene, e io parlo più spesso di strade, ponti e treni pendolari perché adesso il mio lavoro è questo.

Ma alla luce di quanto accade ancora oggi nel Mediterraneo, non si è persuaso che la sua strategia alla fine non funzionava e lanciava messaggi sbagliati?

Rispondo con i numeri. Con me al Viminale, non solo gli sbarchi erano calati dell’80 per cento, ma avevamo ridotto i morti in mare del 95% e i presunti dispersi nel Mediterraneo centrale del 55%. Quindi la mia strategia funzionava e lanciava messaggi corretti. Tanto è vero che con la sinistra sono sempre aumentati sia gli arrivi che le tragedie.

La Lega ha scelto una campagna elettorale molto diversa in toni e contenuti da quella di Fdi e Forza Italia: davvero pensa che dopo sarà semplice ricomporre il tutto?

Certamente sì, il centrodestra italiano esiste ed è compatto da decenni e questa campagna elettorale non mi pare proprio stia mettendo in fibrillazione il governo, che andrà avanti fino al 2027.

Perché come front-man ha scelto Roberto Vannacci e non uno dei tanti amministratori della Lega?

Il generale Vannacci, che ha combattuto contro i terroristi islamici in diversi paesi del mondo, è uno dei tanti candidati della Lega, insieme a sindaci e rappresentanti delle imprese e del terzo settore. Capolista nel Nord Ovest è la milanese Silvia Sardone, nel Nord Est il veronese Paolo Borchia e nelle Isole la siciliana Annalisa Tardino, giusto per fare degli esempi.

Sbaglia chi dice i partiti che fanno parte di Id vogliono indebolire l'Ue?

Sì, è vero il contrario. Sono le politiche di questi anni a fare perdere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee. Non penso che De Gasperi pensasse all’Europa per avere in tavola formaggi chimici, carni sintetiche o farina di insetti, piuttosto che dibattiti sull’eutanasia o sul gender nelle scuole. Noi vogliamo riportare al centro il diritto al lavoro, alla salute ed alla vita.

La svolta targata Le Pen-Salvini che emargina i tedeschi di Adf è finalizzata a convincere il Ppe a guardare solo a destra? A questo punto, cosa differenzia i Conservatori dal vostro gruppo Identità e democrazia?

Il nostro obiettivo è costruire un centrodestra unito e il più possibile allargato, ma alternativo alla sinistra. È quanto ci ha insegnato Silvio Berlusconi proprio perché - come dimostriamo nel governo italiano - le differenze tra i diversi partiti sono meno di ciò che ci accomuna, a partire dai valori fondamentali.

La Lega che ha sostenuto Mario Draghi in Italia lo sosterrebbe anche in Europa?

No, in Europa puntiamo a una maggioranza di centrodestra come in Italia, per rimettere al centro la difesa del lavoro, della salute, della sicurezza e della vita, dall’inizio alla fine.

È la sfida elettorale più importante della sua carriera politica?

È importante non per me ma per i miei figli, anche perché sul tavolo c’è un tema decisivo come quello della pace. Sono molto preoccupato dalle parole di guerra pronunciate da alcuni leader europei come Macron, che non esclude di mandare nostri soldati a combattere e morire in Ucraina. La Lega non accetterà mai l’invio di un solo militare italiano a combattere col rischio di scatenare una guerra mondiale. Condivido e sostengo la posizione del Santo Padre.

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