mercoledì 24 aprile 2019
Dopo avere scritto nel contratto di governo di 500mila stranieri non in regola ora il numero è sceso a 90mila. I centri studi non capiscono come si sia arrivati a queste stime.
L’invasione dei migranti irregolari? Non c’è più. Parola di Salvini
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Contrordine: l’invasione dei migranti non c’è più. Anzi, non c’è mai stata. Parola di Matteo Salvini: «Il numero degli immigrati irregolari stimati in Italia è circa 90 mila. È il numero massimo stimabile in Italia, a essere pessimisti. Una cifra importante degli ultimi 4 anni e mezzo, su cui stiamo lavorando, ma non sono le centinaia di migliaia che temevo».

Prima la campagna elettorale del Centrodestra e poi il Contratto di governo di Lega e Cinque stelle, a prendere per buone le parole del ministro dell’Interno, si sono basati su un presupposto falso. Pagina 27 del contratto di governo: «Ad oggi sarebbero circa 500 mila i migranti irregolari presenti sul nostro territorio e, pertanto, una seria ed efficace politica dei rimpatri risulta indifferibile e prioritaria». La conversione sulla via dolorosa dei rimpatri impossibili è netta: «Gli irregolari stimati in Italia, ovvero gli sbarcati dal 2015 e di cui si è persa traccia, sono circa 90 mila», ribadisce il vicepremier leghista.

Il giorno dopo la lite in consiglio dei ministri, M5s passa all’attacco: «Sorprendono le parole del ministro dell’Interno sui 90mila irregolari in Italia, visto che fu proprio lui a scrivere nel contratto di governo il numero di 500mila irregolari», spiegano fonti del Movimento. Un numero a cui hanno sempre creduto e su cui si sono imbastite campagne mediatiche che hanno alimentato odio sui social, fino a violenze fisiche commesse da chi invece credeva di vivere sotto la minaccia dell’invasione, della sostituzione etnica, del nemico che non è più alle porte, ma oramai viveva al piano di sotto.

Sono sempre i pentastellati a ribadire che invece i numeri sono quelli sempre squadernati e che i rimpatri di massa annunciati da Salvini più che una promessa da “capitano” si sono rivelati una chimera acchiappavoti: «Non capiamo il senso di dover anche smentire ciò che è riportato nel contratto di governo, forse perché sui rimpatri non è ancora stato fatto nulla?». Insomma, Salvini viene accusato di fare maquillage aritmetici per nascondere quello che tutti sapevano: le espulsioni non funzionano. Il vicepremier però è sicuro: al saldo di 90mila si arriva sottraendo dai 478mila sbarcati dal 2015, i 268mila attualmente presenti in paesi dell’Unione Europea (Paesi che chiedono all’Italia di riammetterli) e i 119mila nel circuito dell’accoglienza italiano. L’anno prima (2014) il Viminale stimava però la presenza di circa 400mila irregolari, a cui aggiungere semmai i 90mila citati oggi.

Per Matteo Villa, dell’Istituto per gli studi internazionali, i numeri di riferimento tratti dalle ricerche di Ismu dicono altro. «Tra giugno 2018 e marzo 2019, circa 51.000 stranieri sono diventati nuovi irregolari in Italia. Di questi, circa 11.000 – osserva il ricercatore dell’Ispi – sono la conseguenza diretta del “decreto sicurezza”, oggi diventato legge». Non solo. Sempre basandosi su dati ripetutamente forniti dal Viminale ed elaborati da Ismu, a fine 2017 si stimava che in Italia fossero presenti circa 530 mila irregolari. «A maggio 2018, prima del governo Conte, eravamo saliti a circa 550.000. A fine marzo 2019, siamo arrivati ormai a poco meno di 600.000», ribadisce Villa.

Stime confermate proprio dalla Fondazione Ismu (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) che ogni anno fornisce il più approfondito studio sull’immigrazione in Italia e che fino all’ultima edizione, presentata nel gennaio scorso, è stato curato da Giancarlo Blangiardo, nel frattempo nominato dal governo presidente dell’Istat. In base agli ultimi calcoli «il numero di cittadini stranieri che vivono in Italia senza un valido titolo di soggiorno è stimato in 533.000 unità al 1°gennaio 2018». Una stima, spiega l’ultimo Rapporto, «calcolata sul numero totale degli immigrati presenti sul territorio italiano al 1° gennaio 2018, pari a 6 milioni e 108mila».

A dubitare del "miracolo" annunciato dal vicepremier è anche il mondo della solidarietà, che i migranti li incontra tutti i giorni. Oliviero Forti, responsabile Immigrazione di Caritas italiana, invita a considerare che, «non ha inizio tutto nel 2015: gli irregolari ci sono da molto prima e l’ultima regolarizzazione è del 2012 e non tutti gli aspiranti ne hanno beneficiato». Del resto basterebbe andare a una qualsiasi mensa solidale per rendersene conto. «Gli irregolari sono molti di più, anche se il dato non è quantificabile», osserva Forti. «Peraltro una volta che gli effetti del decreto Salvini andranno a regime – osserva – si aggiungeranno altri migliaia di irregolari, visto che anche questo governo non è riuscito nello sforzo dei rimpatri».

Dello stesso tenore l’analisi di Roberto Viviani, presidente di Baobab Experience: «Salvini manipola i numeri, dimostrando scarsa conoscenza dell’argomento e poco interesse per gli effetti delle sue politiche populiste: sono aumentate le persone che, impossibilitate a rinnovare la protezione umanitaria, sono costrette a vivere in strada senza averne colpa».

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