mercoledì 25 gennaio 2023
Schillaci: molti pazienti ancora in attesa, è necessario sensibilizzare le persone a dare il via libera quando chiedono la carta di identità. Dal 16 aprile campagna informativa
Preparazione dell'organo prima del trapianto. Qui siamo all'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo

Preparazione dell'organo prima del trapianto. Qui siamo all'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo - Ansa

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Nel 2022 l’attività di trapianto di organi e tessuti ha fatto registrare risultati in crescita nel nostro Paese rispetto all’anno precedente, e per alcuni parametri superando addirittura i numeri ottenuti negli anni prima della pandemia di Covid-19. È quanto emerge dal rapporto preliminare presentato ieri dal Centro nazionale trapianti (Cnt), diretto da Massimo Cardillo, con la presenza del ministro della Salute, Orazio Schillaci, e del presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro.

A preoccupare le autorità sanitarie è però il livello di opposizione alla donazione, in particolare quello che si registra nelle dichiarazioni ai Comuni durante il rilascio delle carte d’identità elettroniche (Cie). Il ministro ha annunciato l’avvio di una nuova campagna informativa sulla donazione di organi dal prossimo 16 aprile.

I risultati più positivi si sono registrati nel numero di donatori utilizzati (1.830, record assoluto, +3,7% rispetto al 2021) che hanno permesso di effettuare 3.887 trapianti (+2,5% sul 2021), una cifra inferiore solo ai 3.950 effettuati nel 2017. In crescita del 4,1% sul 2021 anche il numero di possibili donatori segnalati nelle Rianimazioni (2.662), anche se inferiori ai livelli degli anni 2017-2019.

«Nel 2022 c’è stato un trend in crescita evidente delle donazioni di organi e di trapianti, già segnalato nel 2021 – ha osservato Schillaci – con un recupero totale precedente al Covid-19, durante la quale il Centro nazionale trapianti non ha mai interrotto la sua attività. Abbiamo superato quota 1.800 donazioni nel 2022, un dato che ci pone ai primi posti in Europa per donazioni». Quanto agli organi, sostanzialmente stabili (rispetto al 2021) i trapianti di cuore (+0,8%) e di rene (-0,2%), in crescita quelli di fegato (+5,6%) e polmone (+17,9%), in calo quelli di pancreas (-29,6%).

Numeri importanti si sono registrati anche nel campo delle donazioni di tessuti: i prelievi sono cresciuti del 10,4% rispetto al 2021, con crescita in particolare per cornee e tessuto muscolo-scheletrico. Cresciuti del 2,9% anche i cittadini iscritti al Registro donatori di midollo osseo: +9,7% le donazioni, +3,1% i trapianti di cellule staminali emopoietiche.

Un altro dato record raggiunto nel 2022 è infatti il numero di donatori per milione di popolazione (pmp), che ha toccato quota 24,7, una cifra che pone l’Italia tra i primi Paesi in Europa, dietro la Spagna e al pari della Francia. Tra le Regioni i risultati migliori per tasso di donazione sono la Toscana (49,3 pmp), l’Emilia-Romagna (46) e il Veneto e provincia di Bolzano (36,3). I dati più bassi nelle regioni del Centro-Sud. ma con lievi segnali di crescita da Lazio, Campania e Calabria. Lombardia in testa per interventi effettuati.

La nota dolente viene dai tassi di opposizione alla donazione, che si possono manifestare in due circostanze: nelle Rianimazioni e nei Comuni. «Cresce – segnala il report del Cnt – la percentuale delle opposizioni in rianimazione (29,6%, +1% sul 2021), un dato però che tende a essere fisiologico quando aumentano le segnalazioni delle rianimazioni, e anche qui viene confermato il forte gap delle regioni meridionali verso quelle settentrionali.

Aumenta molto, invece, la donazione a cuore fermo: +60%, che si è tradotto in un +35,6% trapianti realizzati grazie agli organi prelevati a questa tipologia di donatori». Quanto alle dichiarazioni registrate nel Sistema informativo dei trapianti, il totale raggiunto è di 14 milioni 576.230 (72% sì, 28% no), e nel 2022 sono state quasi 2,8 milioni con le Cie nei Comuni: 68,2% sì, 31,8% no. Particolarmente alto il tasso di opposizioni (superiore al 40%) in Calabria e Sicilia (il più basso in provincia di Trento: 19,7%).

Schillaci ha ricordato che «ci sono molti pazienti in attesa di un trapianto» e che «il fabbisogno non è ancora del tutto soddisfatto». Per questo, ha detto il ministro, è importante «continuare a investire sulla promozione di iniziative di sensibilizzazione e informazione per trasmettere il messaggio che donare gli organi è il gesto di altruismo più grande». Sfatando l’idea che l’età sia un ostacolo: «In Toscana è stato realizzato un trapianto di fegato realizzato grazie alla donazione di una donna di quasi 101 anni».
Brusaferro ha sottolineato gli elementi che portano a risultati positivi: la rete sul territorio basata sul volontariato, la rete sanitaria ben coordinata e l’eccellenza scientifica raggiunta.

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