martedì 29 gennaio 2013
Il dibattito era previsto per sabato su uno dei canali della tv pubblica e avrebbe dovuto coinvolgere sei candidati, compresi Ingroia, Grillo e Giannino. Berlusconi avrebbe fatto un passo indietro. Bersani: «Se non si può fare in Rai vado a Sky».
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È saltato il confronto televisivo tra i candidati premier in una rete Rai in programma per sabato. A quanto si apprende, a fronte della disponibilità di Pierluigi Bersani di avere un confronto con tutti e sei i candidati premier e anche con Berlusconi, dal Pdl sarebbe giunta l'obiezione che il regolamento della Commissione di Vigilanza Rai prevede che sia riservato uno spazio solo ai leader delle coalizioni. E dunque non a Beppe Grillo, Antonio Ingroia e Oscar Giannino. Ma la condizione posta dal Pd era appunto la presenza anche di questi candidati. «Si tratta di un appiglio un pò ridicolo - affermano dal Nazareno - noi siamo decisi: o il confronto si fa tutti insieme o non si fa». A questo punto il Pd propone come sede del confronto un'altra emittente: «Se il confronto tv a sei fra i candidati alle elezioni non si può fare in Rai vado a Sky», è la replica del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani,«Il Pd cambia opinione tutti i giorni: prima lascia trapelare di essere disposto ad un confronto televisivo a tre, poi forse a quattro, poi no soltanto a sei. L'obiettivo è chiaro: sollevare un gran polverone per evitare il confronto tra Berlusconi e Bersani - è la replica di Paolo Bonnaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi - Agli smemorati di Via del Nazareno ricordiamo che il candidato premier - al quale si attaccano come scusa - non esiste nè nel regolamento della Commissione di Vigilanza Rai nè nella legge elettorale».
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