venerdì 22 settembre 2023
Insediato il nuovo Consiglio alla presenza di Mattarella. Brunetta: «Il testo sarà unanime e terrà insieme anche la produttività». Giorgetti e Calderone confermano: priorità ai contratti collettivi
Mattarella al suo arrivo all'assemblea del Cnel accolto dal presidente Brunetta

Mattarella al suo arrivo all'assemblea del Cnel accolto dal presidente Brunetta - Cnel

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La proposta sul salario minimo sarà pronta per «metà ottobre. Stiamo lavorando», assicura Renato Brunetta, per uno strumento «non sappiamo ancora se si tratterà di osservazioni, proposte, o di un impianto normativo articolato, ma che sarà unanime e il più possibile condiviso. In ogni caso l’interlocuzione resterà aperta», assicura il presidente del Cnel, aggiungendo che in Italia «i salari sono bassi e c'è bassa produttività», e che le due cose viaggeranno insieme come confermano i ministri Giorgetti e Calderone. Alla sede di Viale Lublin la cerimonia di insediamento della XI Consiliatura ed elezione degli organi statutari, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella. Il Consiglio nazionale dell’economia e del Lavoro è un organo costituzionale per il quale era stata proposta l’abolizione nella riforma Renzi poi bocciata dal referendum e che ora invece riguadagna una sua centralità su alcuni temi, come il salario minimo, tema su cui è stato investito dalla presidente del Consiglio. Brunetta non anticipa i contenuti, ma la linea – in sintonia con gli obiettivi indicati dal governo – resta quella di evitare in maniera “dirigistica” di intervenire con una norma sola, e una cifra salariale minima unica (se non per casi residuali) e di puntare prioritariamente, invece, sulla contrattazione collettiva.

Si muove in questa direzione «la cosiddetta terza Camera dello Stato», la definisce così Brunetta, nominato nello scorso aprile, «la casa dei corpi intermedi». Sono 64 i consiglieri, 8 dei quali di nomina dal presidente della Repubblica, due del presidente del Consiglio, oltre ai rappresentanti sindacali, delle imprese, dei lavoratori autonomi, e a 6 rappresentanti del Terzo settore, aggiunti nel 2017. Sono stati anche nominati i due vicepresidenti. Sono Floriano Botta, di Confindustria (confermato) e Claudio Risso, della Cisl. Segretaria di assemble Annalisa Guidotti (Confapi), altra riconferma.

Brunetta nel suo intervento ricorda, sapendo quanto stia a cuore a Mattarella, la «straordinaria esperienza» del Codice di Camaldoli. «Non vogliamo sostituirci a nessuno», dice poi in relazione al salario minimo, anzi preferisce parlare di «lavoro povero» e «giusto salario», in sintonia con Giorgia Meloni che ha investito il Cnel con l’obiettivo di «di offrire ai decisori politici e, più in generale, al dibattito pubblico, elementi condivisi di analisi e di proposta». Presenti anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, quello della Camera, Lorenzo Fontana e la presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, e, per il governo, i ministri Giancarlo Giorgetti e Marina Calderone.

Tra i temi su cui si sofferma Brunetta, il cosiddetto «inverno demografico», la sicurezza sul lavoro; l’immigrazione, con l’obiettivo di offrire «piena cittadinanza» a tutti, in nome della «dignità e inclusione sociale» e, infine, sulle carceri ricorda il progetto d’intesa il Ministero della Giustizia sul tema dello studio, del lavoro e della formazione in carcere, con l’obiettivo del «reinserimento sociale e riduzione della recidiva».

Ma, come prevedibile, è soprattutto il tema del salario minimo al centro, nella cerimonia, per l’avvio di quella che Giorgetti definisce, per il Cnel, una «consiliatura costituente». Per il ministro dell’Economia l’incarico recentemente conferito sul salario minimo conferma la «giustezza» della previsione dell’articolo 99 della Costituzione sul Cnel. Auspica che ci si lasci alle spalle la politica dei «sussidi», per puntare tutto sull’aumento della produttività. C’entra, questo, anche con la filosofia che dovrà ispirare la decisionee che si dovrà prendere sul lavoro povero. «Il tema dei salari e il tema della produttività debbono assieme contribuire alla ripresa di uno sviluppo inclusivo che permei tutta l'Italia, e realizzi un giusto allineamento delle retribuzioni basato sul principio incomprimibile della libera contrattazione tra le parti sociali», conferma la linea. «Il governo confida che il Cnel risponderà appieno al mandato conferito dal presidente del Consiglio - aggiunge – indicando misure adottabili non solo nella prossima legge di Bilancio, dentro una strategia complessiva di intervento» essendoci ancora settori «poco esplorati di osservazione e monitoraggio dei trend salariali». In questo, auspica Giorgetti, il ruolo del Cnel può essere prezioso, e ne auspica un «potenziamento», anche con riferimento a indicazioni ed adempimenti europei. Non solo quindi la direttiva Ue sul salario minimo, ma anche «la raccomandazione del Consiglio d'Europa che invita gli stati membri ad istituire appositi comitati nazionali per la produttività».

Sul salario minimo, conferma la linea del governo la ministra del Lavoro, «la soluzione deve essere compresa nel tema più ampio dei trattamenti retributivi, dell'estensione e dei rinnovi contrattuali e dell'andamento della produttività e dell'innovazione della nostra economia». Calderone ricorda infine che a 20 anni dall'approvazione della legge Biagi è stato costituito il Siisl, che dovrà occuparsi di superare il reddito di cittadinanza avviato in «una visione più moderna del mercato del lavoro. E vorrei che quella piattaforma fosse dedicata a Marco Biagi».

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