giovedì 27 gennaio 2011
La Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio ha deciso che la richiesta di perquisire alcuni uffici del premier, venga respinta al mittente, tenuto conto della asserita competenza del Tribunale dei ministri. La decisione finale spetta ora all'aula della Camera. Intanto dalle nuove carte trasmesse dalla Procura di Milano emerge che un'altra minorenne, Iris Berardi, partecipava alle feste di Arcore.
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La Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio ha deciso che la richiesta di perquisire alcuni uffici del premier Silvio Berlusconi, avanzata dai pm di Milano nell'ambito di un'inchiesta che lo vede tra l'altro indagato per prostituzione minorile, venga respinta al mittente, tenuto conto della asserita competenza del Tribunale dei ministri sulla vicenda. Lo ha detto il capogruppo del Pdl in Giunta, Maurizio Paniz, al termine della seduta della Giunta. La Giunta ha approvato questo parere con 11 voti a favore e 8 contrari. La decisione finale spetta ora all'aula della Camera.LE NUOVE CARTE: UN'ALTRA MINORENNEDalle nuove carte trasmesse dalla Procura di Milano alla Giunta per le autorizzazioni della Camera emerge che anche un'altra minorenne partecipava alle feste di Arcore. Si tratta di Iris Berardi, nata nel dicembre 1991, la cui presenza nelle residenze di Berlusconi è stata accertata il 22 novembre 2009. E si trattava di una ragazza che risulta agli inquirenti notoriamente come una prostituta. La presenza di Iris Berardi sarebbe stata registrata il 21 novembre 2009 nella cella telefonica di Porto Rotondo. Il 13 dicembre, sempre 2009, invece era ad Arcore. Con riferimento alle due date emerse (finora) negli atti dei pm milanesi, tuttavia, sembra potersi escludere che il premier fosse in una delle sue residenze. I VERBALI CON LE DICHIARAZIONI DI BARBARA GUERRAPerché i verbali con le dichiarazioni di Barbara Guerra si trovavano a casa di Maria Esther Garcia Polanco già firmati dagli avvocati del premier? A porsi la domanda sono i componenti della Giunta per le Autorizzazioni della Camera dopo aver letto nelle nuove carte trasmesse dalla procura di Milano sul caso Ruby che, tra i documenti sequestrati nelle abitazioni delle ragazze invitate ad Arcore, sono stati trovati anche i verbali di altre ragazze. Si tratta di verbali che peraltro non risultano mai consegnati ufficialmente alla Procura di Milano.LA PROCURA CONTRO LA "CAMPAGNA DI DENIGRAZIONE""Le campagne di denigrazione e l'attacco personale si qualificano da soli". È quanto ha scritto in una nota il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati. Il procuratore della Repubblica di Milano esprime "pieno sostegno e apprezzamento nei confronti dei colleghi coassegnatari del procedimento i quali, senza esenzione alcuna dai turni e dall'attivotà ordinaria, hanno compuiuto e stanno compiendo con tempestività e rigore professionale attività d'indagine ai sensi dell'articoli 326 e 358 cp". "In considerazione della delicatezza della vicenda - aggiunge Bruti - il procuratore segue costantemente e compiutamente tutta l'attività d'indagine, di cui ha assunto personalmenmte il coordinamento e conseguentemente piena responsabilità. Le richieste e le note di trasmissione degli atti, dirette alla Camera dei Deputati - conclude - sono state firmate dal procuratore della Repubblica. I due inviti a comparire, firmati dai magistrati coassegnatari, sono stati vistati dal procuratore, pur non essendo richiesto il visto per tali tipo di atti".LA STRATEGIA DIFENSIVAIl deputato del Pdl Maurizio Paniz ha chiesto il rinvio delle carte sul caso Ruby alla Procura di Milano. Secondo il Pdl, infatti, i pm milanesi sarebbero incompetenti a decidere sulla vicenda giudiziaria che vede il premier accusato di concussione e prostituzione minorile. Quindi, alla luce di questa richiesta, non si dovrebbe più votare per autorizzare o meno la perquisizione. Se la richiesta di Paniz venisse approvata si annunciano tempi più lunghi. Sollevare il conflitto di attribuzione, per trasferire il materiale dell'inchiesta al Tribunale dei ministri, bloccando il rito abbreviato in ragione del fatto che la telefonata in questura da parte di Silvio Berlusconi sarebbe stata fatta in qualità di presidente del Consiglio; sarebbe questa, secondo quanto si apprende, la strategia che ora intende adottare il Pdl in Giunta per le Autorizzazioni chiedendo così il passaggio delle competenze dalla procura di Milano al Tribunale dei ministri. La tesi della 'difesà, spiegata da Maurizio Paniz (Pdl) sarebbe dunque quella di ammettere che il presidente del Consiglio abbia chiamato la Questura di Milano nella convinzione che Ruby fosse davvero la nipote di Mubarak. In questo senso il premier avrebbe quindi esercitato una funzione istituzionale.
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