sabato 29 aprile 2017
Da oltre un anno razziavano nella pianura padana e trasportavano con false fatturazioni i pannelli poi usati per produrre energia nel deserto del Marocco.
Pannelli solari (Ansa)

Pannelli solari (Ansa)

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Hanno asportato oltre mille pannelli fotovoltaici dalle campagne cremonese, mantovana e bresciana per rivenderli in Marocco dove finivano a produrre energia solare nel deserto. Per questi 5 cittadini, originari del Paese nord africano ma residenti a Brescia e Bergamo, i carabinieri della Compagnia di Cremona hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Cremona.

Lunghe le indagini che hanno seguito le tracce dei malviventi in opera dal febbraio 2016. Ingente il danno patrimoniale, quantificabile in mezzo milione di euro, oltre a quelli strutturali. Le razzie avvenivano di notte secondo una consolidata procedura che prevedeva, dopo lo smontaggio, il caricamento della refurtiva (anche 200 pannelli alla volta) su mezzi di loro proprietà e poi l’imbarco a Genova o in Spagna, il tutto passando per una falsa fatturazione. Una volta a destinazione, i pannelli venivano venduti al mercato clandestino a 100 euro l’uno e collocati in ampie aree desertiche (da qui il nome dell’operazione ’Luce nel deserto’).

Il riscontro probatorio è avvenuto il 19 marzo scorso, quando 3 dei malviventi della banda sono stati arrestati in flagranza di reato, dopo aver compiuto un furto in un campo fotovoltaico a Pescarolo ed Uniti. Ora tutti e 5 si trovano presso la Casa circondariale di Cremona e dovranno rispondere in concorso di 9 furti pluriaggravati, dall’aver cagionato un rilevante danno patrimoniale, dall’aver operato con violenza sulle cose e dall’aver commesso il fatto su infrastrutture esposte alla pubblica fede.

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