sabato 19 febbraio 2011
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Prime iscrizioni nel registro degli indagati della procura di Roma per la cosiddetta "parentopoli" all’Ama, la municipalizzata che si occupa dei rifiuti. Per ipotesi di accusa che vanno dall’abuso d’ufficio al falso sono stati indagati l’amministratore delegato Franco Panzironi, l’ex responsabile dell’ufficio legale Gianfrancesco Regard, il responsabile del personale Luciano Cedrone, il presidente del Consorzio Elis (società che ha proceduto alla selezione degli assumendi) Sergio Bruno ed il dirigente amministrativo Ivano Spadoni.Sono circa 850 le assunzioni all’Ama finite sotto la lente del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del sostituto Corrado Fasanelli. In particolare, si indaga sulle chiamate dirette di «amici degli amici» e di parenti di personaggi influenti. Dall’analisi delle carte acquisite sarebbe emersa la pratica di un «colloquio confermativo» invece di un vero e proprio esame del candidato. La notizia delle iscrizioni nel registro degli indagati è coincisa con una serie di perquisizioni disposte dalla magistratura, eseguite, tra l’altro, negli uffici dell’Ama e a casa dell’amministratore delegato Panzironi, ex segretario generale dell’Unire e fedelissimo del sindaco Alemanno. Tanto da ricoprire il ruolo di segretario nella Fondazione Nuova Italia, il cui presidente è proprio Alemanno.L’inchiesta giudiziaria era partita nei mesi scorsi sulla base di notizie di stampa che raccontavano di assunzioni sospette avvenute per chiamata diretta, non solo all’Ama, ma anche all’Atac. Per quest’ultima gli accertamenti sarebbero ancora contro ignoti. Due le assunzioni, in Ama, che avevano fatto molto discutere: una riguardava il genero dello stesso Panzironi, l’altra il figlio del caposcorta del sindaco Gianni Alemanno.Panzironi ha sempre sottolineato di «avere seguito le leggi» e di avere accertato la regolarità delle assunzioni. E commentando gli sviluppi dell’inchiesta, ora aggiunge: «Sono assolutamente sereno poiché si tratta di un atto dovuto sul piano formale. Ho piena fiducia nel lavoro della magistratura e spero che le indagini si concludano presto dimostrando la totale estraneità di Ama alle accuse». Polemiche, all’indomani dell’avvio dell’inchiesta, furono sollevate anche per l’assunzione dell’ex estremista di destra Stefano Andrini.Critica l’opposizione capitolina. Marco Miccoli, segretario del Pd di Roma, parte all’attacco: «Il vergognoso scandalo delle 4mila assunzioni dirette e a tempo indeterminato nelle aziende comunali durante la gestione Alemanno ha ora un suo naturale risvolto giudiziario. Siamo garantisti, evitiamo sentenze anzi tempo. Ma è evidente la responsabilità politica del sindaco che ha nominato i vertici all’Ama indagati, l’ad Panzironi, suo uomo di fiducia dai tempi del ministero dell’Agricoltura».
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